TORINO - C’è una Juve in fasce, che sta cominciando a prendere forma, e c’è una Juve in bilico, che deve ancora conoscere il proprio destino, tra scadenze di contratto, trattative per i rinnovi, scenari di mercato e gradimento del nuovo allenatore. Il primo a congedarsi, dopo nove anni in bianconero, è stato Alex Sandro ma il brasiliano non sarà verosimilmente il solo a salutare perché in tutti i reparti ci sono posizioni che rimangono da definire. I nodi principali sono a centrocampo, dove il futuro di Rabiot e McKennie, due perni dell’ultima Juve di Allegri, è ancora da tratteggiare. Innanzitutto questa dovrebbe essere la settimana decisiva per Adrien. Thiago Motta punta sul suo ex compagno ai tempi del Psg e auspica che si possa avere un replay dello scorso anno con un nuovo rinnovo ma la situazione rimane fluida. Stesso discorso per McKennie, il cui contratto andrà in scadenza nel 2025. Lo statunitense ha aperto alla permanenza ma la Juve non fa concessioni su richieste di aumento di stipendio. Alcaraz, arrivato in prestito a gennaio, non verrà riscattato ai 49,5 milioni previsti; l’idea sarebbe di proporre al Southampton un nuovo prestito ma la fresca promozione in Premier dei Saints potrebbe cambiare lo scenario. Miretti, Nicolussi e Iling-Junior potrebbero diventare contropartite tecniche in alcune trattative di mercato o, specie nel caso dell’inglese, fonte di cassa. Come lo stesso Kostic, legato fino al 2026 ma reduce da una stagione decisamente al di sotto delle attese.