Kostic, Iling e gli altri: tutti i giocatori della Juve sacrificabili

La strategia di Giuntoli per fare cassa prevede diverse manovre in uscita. Milik, Kean e Perin verso l’addio
Filippo Bonsignore

TORINO - C’è una Juve in fasce, che sta cominciando a prendere forma, e c’è una Juve in bilico, che deve ancora conoscere il proprio destino, tra scadenze di contratto, trattative per i rinnovi, scenari di mercato e gradimento del nuovo allenatore. Il primo a congedarsi, dopo nove anni in bianconero, è stato Alex Sandro ma il brasiliano non sarà verosimilmente il solo a salutare perché in tutti i reparti ci sono posizioni che rimangono da definire. I nodi principali sono a centrocampo, dove il futuro di Rabiot e McKennie, due perni dell’ultima Juve di Allegri, è ancora da tratteggiare. Innanzitutto questa dovrebbe essere la settimana decisiva per Adrien. Thiago Motta punta sul suo ex compagno ai tempi del Psg e auspica che si possa avere un replay dello scorso anno con un nuovo rinnovo ma la situazione rimane fluida. Stesso discorso per McKennie, il cui contratto andrà in scadenza nel 2025. Lo statunitense ha aperto alla permanenza ma la Juve non fa concessioni su richieste di aumento di stipendio. Alcaraz, arrivato in prestito a gennaio, non verrà riscattato ai 49,5 milioni previsti; l’idea sarebbe di proporre al Southampton un nuovo prestito ma la fresca promozione in Premier dei Saints potrebbe cambiare lo scenario. Miretti, Nicolussi e Iling-Junior potrebbero diventare contropartite tecniche in alcune trattative di mercato o, specie nel caso dell’inglese, fonte di cassa. Come lo stesso Kostic, legato fino al 2026 ma reduce da una stagione decisamente al di sotto delle attese. 


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Porta e attacco Juve

Dalla mediana all’attacco, il passo è brevissimo e qui troviamo Chiesa che ha un contratto fino al 2025 ma che potenzialmente potrebbe essere una cessione eccellente in caso di offerte allettanti e garantire risorse importanti da girare sul mercato, soprattutto nel caso la trattativa in corso per il rinnovo non portasse a un epilogo positivo. Milik e Kean, invece, sono in uscita. In porta, il nome nuovo che si affaccia è Di Gregorio, ormai ad un passo dalla Juve in arrivo dal Monza. La conseguenza è che uno tra Szczesny e Perin diventerà di troppo: entrambi andranno in scadenza nel 2025 ma è Mattia quello che sembra destinato ai saluti, visto che il polacco è intenzionato ad arrivare al termine dell’intesa senza però accettare la proposta di rinnovo biennale (a cifre più basse dei 6,5 milioni annui attuali) propostagli dal club. Tiago Djaló, arrivato a gennaio e oggetto misterioso fino all’esordio con il Monza, potrebbe essere valutato da Motta ma anche andare in prestito.  


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TORINO - C’è una Juve in fasce, che sta cominciando a prendere forma, e c’è una Juve in bilico, che deve ancora conoscere il proprio destino, tra scadenze di contratto, trattative per i rinnovi, scenari di mercato e gradimento del nuovo allenatore. Il primo a congedarsi, dopo nove anni in bianconero, è stato Alex Sandro ma il brasiliano non sarà verosimilmente il solo a salutare perché in tutti i reparti ci sono posizioni che rimangono da definire. I nodi principali sono a centrocampo, dove il futuro di Rabiot e McKennie, due perni dell’ultima Juve di Allegri, è ancora da tratteggiare. Innanzitutto questa dovrebbe essere la settimana decisiva per Adrien. Thiago Motta punta sul suo ex compagno ai tempi del Psg e auspica che si possa avere un replay dello scorso anno con un nuovo rinnovo ma la situazione rimane fluida. Stesso discorso per McKennie, il cui contratto andrà in scadenza nel 2025. Lo statunitense ha aperto alla permanenza ma la Juve non fa concessioni su richieste di aumento di stipendio. Alcaraz, arrivato in prestito a gennaio, non verrà riscattato ai 49,5 milioni previsti; l’idea sarebbe di proporre al Southampton un nuovo prestito ma la fresca promozione in Premier dei Saints potrebbe cambiare lo scenario. Miretti, Nicolussi e Iling-Junior potrebbero diventare contropartite tecniche in alcune trattative di mercato o, specie nel caso dell’inglese, fonte di cassa. Come lo stesso Kostic, legato fino al 2026 ma reduce da una stagione decisamente al di sotto delle attese. 


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