Sarà una specie di anno zero per la Juventus. Lo sarà anche se la squadra non cambierà molto, anzi, e anche se pure l’allenatore resterà lo stesso, il vituperato Massimiliano Allegri. Sarà un anno zero perché la Juve ripartirà dal niente, ovvero dalla mancanza di una coppa. Per la prima volta dopo decenni il suo recinto sarà quello dei confini italiani, resterà qui dentro per riprendere prima di tutto se stessa dopo lo smarrimento dell’ultima stagione, poi i traguardi a cui è abituata. Pur nell’anno zero la Juve avrà un obbligo: tornare in Champions. Voleva la Superlega, oggi non ha nemmeno la Conference e questo impone un riscatto immediato, pena il fallimento vero, totale e definitivo.
Manna centra l'obiettivo Rabiot
Senza Europa, con il solo campionato e la Coppa Italia (al massimo 43 partite) non si scatenerà sul mercato, il colpo che aspettava Allegri è stato assestato: la conferma di Rabiot. Bravissimo il giovane ds Manna che, nonostante le diffidenze iniziali dovute alla limitata esperienza e all’ombra di Giuntoli, ha centrato il principale obiettivo tecnico (eccellenti anche l’arrivo di Weah e la cessione di Kulusevski a 30 milioni).
Juve, le scommesse Chiesa e Vlahovic
Non cambierà la difesa (Szczesny, poi Danilo, Bremer e Gatti), dentro un giovane esterno Weah; dall’altra parte ci sarà Kostic o Iling-Junior, in mezzo Fagioli (o Miretti), Locatelli e appunto Rabiot, davanti la scelta fra quattro attaccanti: Chiesa, Kean, Milik e Vlahovic. Ecco il punto. A parte il sogno di Milinkovic, la Juventus 2023-24 deve vincere due scommesse per riportare il proprio nome alla pari delle altre grandi italiane: Chiesa e Vlahovic. A cui ne potremmo aggiungere una terza, ma qui entriamo nel campo dell’indefinito, dell’astrattismo puro: Pogba. Meglio fermarsi ai due ex viola. Chiesa è rientrato dall’infortunio al ginocchio a inizio novembre, da allora la sua stagione è proseguita con altri accidenti vari che ne hanno frenato il pieno recupero. Da aprile, però, ha sempre giocato, anche se solo due volte 90 minuti. La sua ripresa definitiva è fondamentale: se sta bene, diventa un giocatore su cui Allegri può costruire l’attacco. Parere personale: nel 3-5-2, meglio esterno che seconda punta, per il turbo ha bisogno di spazio. Ma il giocatore che può davvero riportare la Juve a livelli da Champions è Dusan Vlahovic. Nel campionato 21-22 in 22 partite con la Fiorentina ha segnato 17 gol, in 15 con la Juve ne ha fatti 7, mentre nel campionato successivo si è fermato a 10 in 27 gare. Forse non è una Ferrari (ma del resto mica se la può permettere), però è una bella macchina. Va lucidata e messa a punto e questo lavoro deve farlo l’allenatore.