TORINO - Quale futuro per Vlahovic? L’interrogativo allarma non poco il mondo bianconero a ventotto giorni dal via della nuova stagione. Il conto alla rovescia è pieno di incognite come quasi mai nella storia recente e una di queste riguarda proprio il bomber serbo. L’annata di Dusan ha ricalcato quella della Juve: altalenante, sotto le attese, piena di ostacoli e pause, di cadute e risalite. Nel complesso, avara di sorrisi. Il bilancio di 14 gol in 42 presenze non può essere certo soddisfacente per chi, come lui, vive di gol e l’ex viola è il primo a non essere contento. Ha cercato la via della rete con caparbietà, con quell’ostinazione che poi è sconfinata nella frenesia che, alla fine, ha complicato tutto. Colpe proprie, certo, ma anche degli infortuni che l’hanno spesso limitato (come la pubalgia a cavallo del Mondiale) e di un atteggiamento della squadra che non è mai riuscito ad esaltarlo a dovere. Allegri, in definitiva, non è riuscito a trovare la chiave giusta per farlo rendere a dovere e questo ha pesato non poco sul rendimento della squadra. Il riassunto di un anno e mezzo in bianconero riflette più ombre che luci: 23 reti in 63 presenze. No Vlahovic, no party, insomma.
Vlahovic, il futuro
Adesso DV9 cerca il rilancio: è in vacanza, ha lavorato per lasciarsi alle spalle l’ultimo contrattempo fisico che gli ha fatto saltare le ultime due sfide della stagione e ora aspetta di conoscere il suo destino. In situazioni normali non ci sarebbe incertezza, considerato che è legato alla Juve fino al 2026. Ma quello attuale è tutto fuorché un periodo normale dopo l’epilogo amaro dal punto di vista sportivo cui si è aggiunta la penalizzazione che ha tolto quella Champions League conquistata sul campo. Proprio l’assenza dal palcoscenico europeo principale - con la scialuppa di salvataggio della Conference League, Uefa permettendo - rende più nebuloso l’orizzonte. Il futuro di Vlahovic è ancora tutto da scrivere perché l’impatto economico della mancata partecipazione alla Champions - circa 80 milioni di ricavi in meno - potrebbe costringere la Juve a cedere uno dei suoi campioni. E Dusan potrebbe essere proprio l’indiziato numero uno: è giovane, ha enormi margini di crescita, è appetito dai grandi club del continente e il suo addio permetterebbe di abbassare il monte ingaggi (7 milioni è il suo stipendio annuo) e di fare cassa. Tutti sono cedibili in casa Juve di fronte ad un’offerta adeguata, non è un mistero ormai, e per il serbo la soglia è costituita da 80 milioni. Di fronte ad una cifra del genere, difficilmente alla Continassa potrebbero resistere. E questo a dispetto delle rassicurazioni arrivate di recente dal responsabile dell’area sportiva, Francesco Calvo: «Vlahovic assolutamente non è in vendita». In casa bianconera c’è, in ogni caso, la consapevolezza che il bomber è nei radar di molti: Bayern Monaco, Psg, Chelsea e Manchester United su tutti. Già nella finestra di gennaio erano arrivati i primi sondaggi, andati a vuoto; ora è pronto il nuovo assalto. Allegri ha votato per Dusan: vorrebbe tenerlo, anche perché il centravanti, fin dal suo arrivo accompagnato da un investimento di 80 milioni, era stato indicato come il perno dell’attacco del futuro. Il fattore Champions, però, può cambiare tutto. Che ne sarà di Vlahovic?