TORINO - Così vicino alla Juve come in questi giorni, Memphis Depay, non è mai stato. Non lo era un anno fa, quando il club bianconero ha valuto un sorpasso last minute sul Barcellona. Non lo era a gennaio, quando è stato proposto a margine dell'intrigo Alvaro Morata. Ora invece è vicino, vicinissimo. Distante appena un paio di milioni, quelli che ballano nell'accordo tra Depay e il Barcellona per ottenere la risoluzione di contratto. La distanza è quella ormai da qualche giorno, il club blaugrana ha fretta di arrivare a una conclusione perché è costretto a fare spazio. Pure lo stesso Depay ha fretta, l'accordo con la Juve è lì che aspetta solo gli ultimi passaggi formali, ma non intende in ogni caso lasciare nulla sul piatto considerando il trattamento riservatogli dal Barcellona dopo una sola stagione di convivenza: arrivato con Ronald Koeman è poi scivolato in coda alle gerarchie di Xavi fino a diventare un separato in casa, anzi un esubero da mandare via per fare spazio ai nuovi colpi. Negoziati portati avanti da Sebastien Ledure, il legale che ha reso possibile persino un'operazione complessa come quella del ritorno all'Inter di Romelu Lukaku. Però quei due-tre milioni ballano ancora, il Barcellona ha anche fatto un tentativo con la Juve provando a ottenere dalla società bianconera un conguaglio di questa portata per sbloccare la situazione, tentativo almeno per il momento respinto al mittente. Ma resta questione di tempo, perché la storia tra Depay e il Barcellona è finita, non può proseguire. L'olandese già da un po' ha tolto sui social ogni riferimento ai blaugrana nelle descrizioni dei suoi profili, la carta de libertad è lì, distante un paio di milioni. Proprio come il contratto che lo legherà alla Juve.
Mancano alcuni dettagli
La partita insomma si sta giocando più a Barcellona che a Torino. Con la Juve infatti se non è tutto fatto, poco ci manca. Quel poco è racchiuso nei proverbiali dettagli, se così si possono chiamare. C'è l'intesa sullo stipendio, compreso tra i 5 e i 6 milioni netti più bonus. I dettagli da definire stanno ancora nella formulazione degli stessi bonus, ma anche sulla durata complessiva del contratto: proposto un biennale, chiesto almeno un anno in più, si può chiudere concordando subito le condizioni che possono far attivare l'opzione per una terza stagione. Dettagli, appunto, che non preoccupano né sul fronte del giocatore che su quello del club bianconero. Proprio come la concorrenza, dall'entourage di Depay sono arrivate rassicurazioni totali sul fatto che non ci sia nessuna proposta in grado da far vacillare la sua voglia di dire sì alla Juve. Sempre aspettando che possano arrivare quei segnali definitivi da Barcellona, attesi ormai dalla scorsa settimana.
Juve, tra le alternative spunta Pulisic
A mancare nel frattempo sono le cessioni però. E proprio come per Paredes, anche per completare l'operazione Depay serve anche un altro passaggio: la decisione da parte della società bianconera di andare fino in fondo indipendentemente dalla definizione di cessioni pesanti. Una decisione su cui si riflette con sempre più urgenza, anche perché se a centrocampo il problema è tutt'altro che numerico, in attacco continua a mancare quel giocatore che si insegue da inizio mercato, un po' vice-Vlahovic e un po' sua possibile spalla. Quel giocatore che nell'ultima fase ha assunto le sembianze di Depay, lasciando solo sullo sfondo le alternative: tra queste si è aggiunto anche Christian Pulisic, in uscita dal Chelsea e proposto (anche) alla Juve in vista del rush finale del mercato.