Il rumore degli amici. L’estate juventina 2022 è diversa da quella del 2021, questa sente il calore del potere che può tornare, può immaginarla. Allegri dixit «Partiamo sempre per vincere. I primi tre mesi saranno importanti». Pogba aggiunge: «Di Maria è un giocatore di caratura mondiale, ha fame di vincere e ci aiuterà». Vlahovic rincara: «Con Pogba e Di Maria vogliamo fare meglio del campionato ’21-22». Il sapore del potere è metallico, sa di ferro, di emozioni ritrovate, di conquiste nuovamente vicine.
Un anno fa, passato l’anno di Pirlo, l’acquisto più importante fu Allegri. Si inseguiva Locatelli, reduce da un buon Europeo, Ronaldo era inquieto. Non era una Juventus che stava per ristabilire il suo possesso, era una squadra in costruzione, senza punti di riferimento. Ronaldo poi è partito, Dybala ha vissuto con un abbonamento di andata e ritorno dalle retrovie. Questa partenza è diff erente. Realizzare qualcosa, ottenere qualcosa non è garantito ai raduni, non sarà sostenuto dalle parole estive, né dei nuovi né di vecchi arrivati. L’estate è bella perché si cantano motivetti ballabili, facili da capire, hanno successo perché parlano in positivo. Ma è indubbio che questa Juventus nascente è molto diversa da quella del 2021, quella non aveva parole, non aveva vecchi amici che tornavano (Paul Pogba), nuovi amici che arrivavano (Angel Di Maria), un attaccante giovane e voglioso (Dusan Vlahovic in attesa del suo primo vero inizio bianconero), non c’era neanche l’attesa per un rientro eccellente (Federico Chiesa mancato per gran parte dell’anno sociale 2021-22). Non c’era neanche l’accenno di un effetto ultravioletto come quello che avvolge Nicolò Zaniolo, un anno fa neanche si poteva scavallare in un universo fantastico di mercato.
Ora si può sperare che la fantasia diventi realtà. Allora neanche quello. Tutto questo è, di nuovo, sinonimo di “potere Juve”. Perché il potere è prima di tutto la capacità di evocarlo, con acquisti importanti, con l’attesa di acquisti clamorosi. Il potere è stare al centro dell’attenzione e ora la Juventus c’è di nuovo. L’eff etto del mercato juventino parla di questo, di una possibilità concreta, di un posto in prima fi la. La Juventus aveva cominciato da dietro, era partita piano, ha risalito posizioni e si è presa la pole position. Si sente più vicina al potere di quanto non sia stata negli ultimi due anni. È una sensazione antica, eppure nuova.