Un vero allarme ancora non è suonato negli uffici di viale Liberazione. Tuttavia, con il trascorrere dei giorni, e senza un effettivo segnale per lo sbraco di Pavard a Milano, in casa Inter sta quantomeno cominciando a montare la preoccupazione. Prova ne sia che sono già cominciati i ragionamenti su un eventuale piano B, che, in questo momento, ha il nome di Schuurs del Torino. Marotta e Ausilio, comunque, non hanno intenzione di muoversi fino al weekend. È chiaro, però, che qualora nemmeno lunedì prossimo non dovessero esserci schiarite, allora agiranno. Anche perché sarà il 28 di agosto e sarebbe rischioso temporeggiare ancora, con il mercato che chiuderà l’1 settembre.
Inter, priorità a Pavard
Ad ogni modo, all'interno del club nerazzurro continua a prevalere la fiducia. Se non altro perché l’interlocutore è il Bayern, ovvero un club di comprovata serietà, con cui i rapporti sono ottimi da tempo. L’accordo raggiunto lunedì sulla base di 30 milioni più 3 di bonus resta valido, ma i bavaresi hanno chiesto tempo per trovare un sostituto. Doveva essere questione di pochi giorni, invece l’empasse resta tuttora. I discorsi con il Feyenoord per Geertruida, evidentemente, non si sono (ancora) concretizzati, al pari di quelli per altre alternative. Ciò non toglie che il club tedesco possa liberare Pavard anche senza un nuovo difensore. Tanto più che, con il contratto in scadenza nel 2024, il pericolo è comunque quello di vederlo partire senza incassare nemmeno un euro. Con Sommer, che come il francese aveva già detto sì all’Inter, però, non l’ha fatto. Così, Marotta e Ausilio hanno sbloccato la situazione esercitando la clausola di uscita del portiere. Nel contratto di Pavard, però, non c’è. Quindi tutto dipende dal Bayern. Che, nella logica dei buoni rapporti e della correttezza, se avesse deciso di trattenere il francese, avrebbe già dovuto comunicarlo all’Inter. E questo è un altro elemento che alimenta l’ottimismo in viale Liberazione.
Inter, Tuchel vuole tenere Pavard al Bayern
In realtà, secondo quanto rimbalzato dalla Germania, il vero “nemico” del club nerazzurro sarebbe Tuchel, che non vedrebbe ragioni per lasciar andare Pavard. Addirittura, riporta qualcuno, avrebbe bocciato o, quantomeno, mostrato poca soddisfazione davanti ai profili che gli sono stati proposti come eventuali sostituti. Di qui, sarebbe scattato pure il tentativo dello stesso tecnico di convincere Pavard a restare. Con quante possibilità di riuscita? Dal punto di vista dell’Inter nessuna, alla luce di come si è evoluta la trattativa e di come il difensore si sia impuntato per lasciare la Baviera e pure per trasferirsi a Milano. In settimana ha anche cominciato a seguire l’Inter e Zanetti su Instagram, mentre mercoledì non si è allenato per un improvviso attacco influenzale che, guarda caso, gli ha impedito di partecipare alla consegna delle auto da parte dello sponsor. Ieri, però, era regolarmente presente alla seduta, secondo quanto comunicato dal Bayern. E proprio questa notizia, insieme alla mancanza di comunicazioni certe sulla sua partenza per l'Italia, ha fatto scattare l’agitazione. La speranza è che oggi, finalmente, possa arrivare la svolta definitiva. Evidentemente non può essere tranquillo Inzaghi, che aveva, anche pubblicamente, manifestato l’esigenza di un difensore di livello. Potrà farne a meno a Cagliari, seppure con Darmian acciaccato (e senza Acerbi), ma poi il rinforzo dovrà per forza di cose arrivare.