MILANO - Sommer sì, ma quando? I tempi di arrivo del portiere svizzero restano incerti. E l’amichevole di ieri del Bayern lo ha confermato. Contro il Manchester City, infatti, il titolare è stato proprio il numero uno nato a Morges. Insomma, non è rimasto fuori come accaduto nell’uscita contro il Rottach Egern, ma Tuchel ha voluto lanciare il messaggio che lo lascerà andare solo nel momento in cui avrà un sostituto. E, suo malgrado, Sommer si è adeguato. Del resto non è il caso di mettersi a fare un braccio di ferro: il rapporto tra i club è ottimo, ma soprattutto il futuro del portiere è già stato stabilito. Come premesso, il problema è unicamente la tempistica.
Bayern in cerca di un dodicesimo, l'Inter alla finestra
Già, ma quando potrà arrivare allora questo sostituto? Dopo le voci su un pressing sempre più insistente su Raya del Brentford, ieri, in Germania, ha cominciato a circolare il nome di De Gea, svincolato dal Manchester United, dove è appena approdato Onana. Lo spagnolo, in realtà, sarebbe stato proposto, ma chiede un ingaggio elevato e non accetterebbe di fare semplicemente il secondo, ma pretenderebbe di giocarsi il posto. Con il passare delle ore, quindi, l’ipotesi ha perso consistenza. Per l’Inter è chiaramente un problema. Anche perché l’idea del Bayern è quella di non spendere troppo. Solo che il Valencia per Mamardashvili vuole 30 milioni e il Brentford per Raya addirittura 40.
Inter tra portiere e attaccante
Inzaghi, ovviamente, non vede l’ora di ricevere la buona notizia, ma ormai si è rassegnato ad aspettare. La prospettiva, a questo punto, tenuto conto anche della necessità di effettuare le visite mediche, è che possa avere Sommer soltanto al rientro dal Giappone. Sarà certamente così per il nuovo attaccante, quello che dovrà prendere il posto di Lukaku. La differenza, rispetto, al portiere è che ancora non c’è stata una scelta definitiva sul nome. Tutto lascia credere, però, che il prossimo week-end possa essere decisivo. Ausilio, infatti, raggiungerà la squadra a Tokyo e, a quel punto, andrà in scena il vertice decisivo, con Marotta collegato dall’Italia.
Da Morata a Beto, i centravanti nel mirino dell'Inter
Il tecnico piacentino, comunque, proverà ad insistere per Morata. Ai suoi occhi, infatti, lo spagnolo continua ad essere la prima scelta, per conoscenza della serie A e per caratteristiche tecniche, visto che potrebbe prendere il posto di Dzeko come “facilitatore” di gioco. In società, però, ci sono perplessità: i 31 anni dell’ex-Juve, infatti, non valgono un investimento da 20,5 milioni, come pretende l’Atletico, tanto più che il suo ingaggio non beneficerebbe del decreto crescita. Una spesa molto più sostanziosa (non meno di 35 milioni), invece, verrebbe destinata su Balogun. L’americano piace, ma occorre capire se vale rischiare una cifra del genere per un 22enne che deve adattarsi e ambientarsi in un calcio completamente diverso. Ragion per cui, nelle ultime ore, sarebbero in rialzo le quotazioni di Beto. L’Udinese chiede una trentina di milioni, ma si può trovare comunque una formula vantaggiosa. E il portoghese ha “solo” 25 anni, 2 dei quali trascorsi in serie A. Attenzione, infine, a Scamacca: l’Inter vigila anche quel fronte.