MILANO - Vincere e dirsi - anticipatamente - addio: i prossimi dieci giorni potrebbero creare le condizioni di un’uscita dall’Inter di Milan Skriniar prima del previsto. Nessun rinnovo, salvo ribaltoni. Di certo la società non si muoverà ancora per un rilancio, lasciando eventuali scenari nuovi in mano al difensore slovacco. C’è uno stallo solo apparente da Parigi, destinazione immediata del centrale solamente a patto che all’Inter venga recapitata una proposta attorno ai venti milioni già in gennaio. Difficilmente verrebbe presa in considerazione una cifra inferiore. Ma l’avvicinamento di Skriniar al Paris Saint-Germain è evidente e ha come conseguenza il diniego di fronte all’offerta dell’Inter. Un no comunicato al procuratore a cavallo del successo in Supercoppa Italiana. Il quarto trofeo vinto da Skriniar in maglia nerazzurra è preludio al commiato, apparecchiato fin d’ora - solo lui potrebbe sbloccare questa situazione convincendosi a firmare, ma i margini sono pochi - anche perché con la dirigenza interista l’intesa non c’è. Ieri l’Equipe caldeggiava l’ipotesi di un accordo ormai certo con il Paris Saint-Germain: qualcosa come 9,5 milioni a stagione per Skriniar, con un bonus alla firma di 25 milioni di euro. Chiaro che, in caso di cessione invernale, l’Inter dovrebbe cautelarsi per non avere il reparto con un titolarissimo in meno. La squadra di Inzaghi si trova pur sempre in corsa su tutti i fronti.
Il tempo stringe
Tutto questo, fermo restando che il Paris Saint-Germain non ha fatto pervenire all’Inter concreti segnali di aver definito qualcosa con Skriniar. Tantomeno dalla Francia sono giunte proposte economiche alla dirigenza nerazzurra. L’Inter ha dieci giorni di tempo per valutare la possibilità di una cessione del difensore, previa ricerca di un valido sostituto. Stiamo parlando del giocatore che, assieme a Lautaro, vanta il maggior numero di presenze da titolare - ventitré - in questa stagione. Ecco perché l’irrinunciabile Skriniar ha bisogno di un adeguato erede. Il reparto è composto da un De Vrij altrettanto in scadenza e da un Acerbi che l’Inter dovrà riscattare dalla Lazio a giugno. L’attuale vice-Skriniar è D’Ambrosio, ma sarebbe necessario attingere dal mercato per non trovarsi a corto di uomini sul più bello. L’esempio, in un altro reparto, lo ha dato la scorsa stagione: all’infortunio di Correa, l’Inter ha sopperito col prestito di Caicedo dal Genoa. Un’operazione soft, quindi, eventualmente da ideare in pochi giorni. Andando magari a pescare qualcuno in esubero, allo stato attuale, nel proprio club. Laddove Scalvini e Becao sono praticamente impossibili da strappare ad Atalanta e Udinese ora. Il brasiliano dell’Udinese peraltro si troverà a sua volta in scadenza di contratto tra un anno e mezzo. Motivo per il quale, col passare dei mesi, Becao vedrà abbassare il prezzo del proprio cartellino. Da parte dell’Inter è fondamentale fare certi conti. Tenendo presente la necessità di trovare quei sessanta milioni entro giugno: una cifra che la società potrebbe ricavare da Dumfries, sul quale c’è sempre l’interessamento del Chelsea e da altre big europee. Mentre, a proposito di paralleli con la scorsa stagione, dovesse essere scongiurata una rivoluzione invernale l'Inter andrebbe incontro a un divorzio da Skriniar come successo con Perisic. Uno dei migliori cavalli della scuderia, che la società ha perso a malincuore.