MILANO - Il mercato obbliga a fare delle scelte. Molte delle quali sono legate ad esigenze economico-finanziarie. È il caso dell’Inter, che si ritrova davanti alla necessità di mettere assieme un sostanzioso attivo entro il prossimo 30 giugno. Grazie alla qualificazione alla seconda fase di Champions (non inserita a budget), il target iniziale di almeno 60 milioni di euro si è abbassato: non di molto, però. E dunque permane l’esigenza di sacrificare una pedina preziosa della rosa di Inzaghi. Ebbene, in questo momento, il candidato forte a fare le valigie è Dumfries. Anzi, la speranza di viale Liberazione è quella di convincere il Chelsea, che lo vuole sin dalla scorsa estate, a completare l’acquisto giù durante la finestra di gennaio, lasciando però il giocatore alla Pinetina fino al termine della stagione. L’obiettivo di Marotta e Ausilio è quello di incassare più di 40 milioni di euro.
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Non in casa
L’addio dell’olandese, però, porta anche a delle conseguenze. Prima fra tutte quella di individuare un adeguato sostituto. Lo stesso Dumfries è sbarcato in nerazzurro raccogliendo un’eredità pesante come quella di Hakimi. L’ha retta, prendendosi il suo spazio, fino ad imporsi come uno degli elementi fondamentali nell’impianto di Inzaghi. Ovvio, dunque, che farne a meno sia un problema a cui trovare necessariamente una soluzione. Quelle in casa, al momento, sono da considerare unicamente alternative alla prima scelta. Il discorso vale per Bellanova, che eventualmente andrà riscattato a fine stagione (7 milioni da girare al Cagliari), si sta guadagnando la fiducia di Inzaghi, ma resta un elemento che ancora deve finire costruirsi. Darmian, invece, è il classico elemento di straordinaria utilità e duttilità, di cui c’è sempre esigenza in una rosa (e infatti l’Inter gli rinnoverà il contratto), ma è fondamentalmente un jolly e non può essere il titolare in una grande squadra. E quindi?
Vecchia conoscenza
Beh, in casa nerazzurra, hanno cominciato a guardarsi attorno. E nei vari ragionamenti è spuntato nuovamente fuori il nome di Emerson Royal. Il brasiliano era già stato vicino all’Inter nell’estate 2021, proprio come sostituto di Hakimi. Reduce da una stagione eccellente al Betis Siviglia, era stato riacquistato dal Barcellona, dove comunque non sarebbe rimasto. E, infatti, a fine mercato è poi finito al Tottenham per 25 milioni. All’epoca, però, non c’era Conte. Beh, quando Levy ha convinto il tecnico pugliese a sedere sulla panchina degli Spurs è cominciata una relazione particolare con Emerson: difeso in pubblico, ma criticato in privato. Al momento è lui il titolare, ma solo perché le alternative (Doherty e Spence) soddisfano ancora meno Antonio, che ha pure provato a spostare Perisic sulla destra. Insomma, è difficile immaginare che Emerson possa restare la prossima stagione. L’Inter lo ha capito ed è pronta ad approfittarne. Certo i margini di manovra restano limitati. La proposta quindi sarà quella di un prestito, a cui aggiungere un riscatto condizionato. L’operazione è chiaramente complicata, ma in viale Liberazione ritengono di avere le possibilità di centrare il bersaglio. Altre opzioni? Piace pure Singo del Torino. Ma non è Emerson…