FIRENZE - Retegui all’Atalanta rallenta Gudmundsson alla Fiorentina nell’incastro tra il passaggio del centravanti italo-argentino alla squadra di Gasperini e l’arrivo dell’islandese a Firenze: siccome la priorità se la sono evidentemente guadagnata a Bergamo, il Genoa adesso non può far seguire una cessione così rilevante da un’altra ugualmente di portata assoluta. Non prima di aver trovato il sostituto di Retegui. E di Gudmundsson.
La trattativa per Gudmundsson
Non ci sono elementi né indizi che l’accordo di fatto in essere e ormai “solo” da ratificare stia dando segni di cedimento, dopo che la Fiorentina ha proposto il prestito oneroso da sette milioni più un riscatto obbligato al verificarsi di determinate condizioni da diciotto milioni. Più ancora, e lì è scattata la molla dell’intesa, qualche bonus per arrotondare in alto la cifra finale come gradito al Genoa. Tutto questo è andato componendosi definitivamente l’altro ieri, al culmine di confronti e rilanci, ritocchi e aggiustamenti, dentro un'operazione che il club viola ha avuto il merito di (ri)aprire e condurre celermente, e con argomenti subito concreti, per arrivare al bersaglio grosso che aveva ben chiaro di fronte a sé. Nulla sarebbe stato sufficiente senza il rimando del Grifone, che c’è stato e nella direzione sperata e voluta dagli uomini di mercato di Commisso, tant’è vero che il mercoledì appena trascorso avrebbe dovuto mettere il fiocco al pacco-regalo confezionato il giorno precedente. Ma l’inserimento fulmineo dell’Atalanta per l’impellente necessità di sostituire Scamacca ha fermato tutto. Affare bloccato e messo in stand-by dal Genoa. Non sfumato, assolutamente. Anzi, la Fiorentina a dirla tutta continua ad essere fiduciosa e ottimista sull’esito felice della trattativa e, come conseguenza diretta, sull’acquisto del centrocampista-attaccante a sua volta convinto con un quadriennale da 2,2 milioni a stagione più bonus.
Nico Gonzalez, il futuro incerto
Solo che Retegui all’Atalanta sposta in là Gudmundsson quando tutto o quasi sembrava andato finalmente al posto giusto nel momento giusto, così da consegnare a Palladino un rinforzo decisamente gradito per tutto quello che significa in termini di qualità, di duttilità tattica, di gol e assist garantiti, di contributo sostanziale alle due fasi del gioco. Sempre in attesa, il tecnico campano, di un paio di centrocampisti centrali, lì dove ce n’è bisogno per irrobustire il reparto che al momento è composto da Mandragora, Bianco e Barak adattato al ruolo: McKennie a parte, Bove e Lovric rimangono due obiettivi sensibili, ma con molte difficoltà. Intanto, lo stop da Genova ha raffreddato i tempi di "Gud", però non l'entusiasmo di poter mettere le mani su un calciatore voluto fortemente e non da oggi. Mentre, in tutto ciò, a maggior ragione Nico Gonzalez se ne sta fermo al Viola Park, perché ora e più di prima il futuro dell’argentino è immaginabile lontano da Firenze solo e se la sua partenza sarà anticipata dall’ingresso dell’islandese al centro sportivo. E anche questo gli è stato detto. Di sicuro è un intoppo (mettiamola così) che non ci voleva nei programmi della Fiorentina e chiaramente sgradito per quello che porta con sé a meno di dieci giorni dall’inizio del campionato.