BOLOGNA - Sinisa cambia il Bologna. E di conseguenza anche Giovanni Sartori e Marco Di Vaio devono rivisitare anche le loro idee per quanto riguarda il mercato, finendo per ritardare ancora di più la chiusura di operazioni che hanno in ballo da (troppo) tempo. Almeno alcune operazioni, non di sicuro quella legata al centrale di sinistra della difesa che avrebbe dovuto arrivare a Casteldebole già il giorno dopo l’addio di Arthur Theate. Mihajlovic lo cambierà rispetto a quelle che erano le sue intenzioni per il nuovo anno, ma all’atto pratico è come se fosse un ritorno al passato, perché già il Bologna di ieri era modellato sul 3-5-2, o se preferite sul 3-4-1-2. Con Soriano trequartista che finiva per fare il terzo centrocampista quando il pallone lo giocavano gli altri. Per quale motivo Sinisa ha preso questa decisione a una settimana dal via? Perché si è reso conto che almeno a oggi la squadra fa fatica a reggere i tre uomini in attacco, e nonostante il 3-4-3 gli piaccia di più come idea di gioco rispetto al 3-5-2 ecco che preferisce fare di necessità, virtù per garantire più densità in mezzo al campo e maggiore protezione agli stessi difensori, che nella campagna in terra olandese sono andati tremendamente in affanno sia contro l’AZ Alkmaar che contro il Twente.
Orso da seconda punta
Che a Sinisa l’idea di vincere segnando un gol in più sia più gradita di quella di vincere subendone uno in meno è il segreto di Pulcinella, ma se poi per portarla avanti deve rischiare di far perdere alla squadra equilibri e distanze, no, non può andargli bene e allora evviva la seconda, che potrà anche essere meno bella sul piano estetico ma di sicuro più complicata da affrontare per gli avversari. È evidente che come era accaduto nei mesi scorsi, con il cambio di sistema di gioco, alcuni rossoblù ne trarranno benefici per quelle che sono le loro caratteristiche tecniche mentre altri finiranno per essere ancora una volta sacrificati. Ci riferiamo agli attaccanti. Cambia poco o niente per Sansone e Barrow, che possono essere impiegati anche da seconda punta, cambia tanto per Orsolini e Vignato, che possono adattarsi al ruolo ma che al tempo stesso lo subisono. Ora, Orsolini ha già giocato sotto Arnautovic e potrebbe restare, anche perché Mihajlovic vuole la sua permanenza, mentre è facile immaginare che Vignato chiederà di essere ceduto e questa volta il Bologna dovrebbe accontentarlo.
Zurkowski e... sempre Larsen
Alla luce del cambio di sistema, Sartori e Di Vaio stanno rivedendo alcuni profili (di un mercato fin qua molto deludente in entrata, lo sottolineiamo, anche se è opportuno aspettare la chiusura per poter dare un giudizio definitivo), perché un conto sarebbe stato giocare 3-4-3 e un altro sarà modellarsi sul 3-5-2. Primo punto: giocando con i 3 centrocampisti e non con i due mediani il Bologna ha necessità di avere una mezzala che sappia inserirsi e strappare altrimenti in mezzo al campo rischia di essere piatto, come lo è stato anche nel primo tempo contro il Cosenza. Da qui l’idea di Sartori di tornare su Zurkowski della Fiorentina. Secondo punto: Sinisa ha già tre seconde punte, Barrow, Orsolini e Sansone, e allora i responsabili dell’area tecnica sono tornati a seguire un vice Arnautovic. Shomurodov resta buono per tutti gli usi, poi è saltato fuori Maxi Gomez del Valencia, uruguaiano di 25 anni. E non dimenticando come Sartori torni sempre sul luogo del delitto guai ad escludere la soluzione Strand Larsen. Di contro non cambierà niente per il difensore: in attesa del sì di Lucumì, si continua a stare addosso anche a Daniliuc del Nizza.