BOLOGNA - E a sorpresa il Bologna ha chiuso Lorenzo Lucca. Sì, mentre tutti pensavano che Giovanni Sartori attendesse il ridimensionamento delle pretese da parte del Groningen per Jorgen Strand Larsen ecco che invece il nuovo responsabile dell’area tecnica rossoblù e il direttore sportivo Marco Di Vaio hanno affondato il colpo su questo attaccante che fino a novembre tutti volevano e che da novembre in poi è come se si fosse smarrito, finendo per perdere anche il posto da titolare nel Pisa. Per mancanza di personalità, appena è stato accostato ad alcune squadre di serie A? Perché si è messo a fare qualche viaggetto tra le nuvole intravedendo davanti a sé un futuro davvero importante? Vai a sapere cosa possa essere passato nella testa di Lucca, fatto sta che questo giovane attaccante esploso a Palermo e confermatosi nel primo spezzone di Pisa deve aver perso la brillantezza e la fame che aveva evidenziato prima se il tecnico dei nerazzurri di allora Luca D’Angelo ha deciso di fargli vedere più di una partita dalla panchina, preferendogli altri, nonostante i nerazzurri lottassero per andare in serie A. E va fatta un’altra annotazione che rende bene l’idea su quelli che erano gli scenari di ieri e quelli di oggi: nel corso del mercato di gennaio il Pisa rifiutò per Lucca addirittura proposte da 10 milioni di euro mentre ora il Bologna lo avrebbe preso a 8 tra prestito e diritto di riscatto (almeno così fanno sapere a Casteldebole) che potrebbe anche diventare obbligo se si verificassero alcune situazioni. Le visite mediche sono state programmate per oggi.
STRAND LARSEN COSTAVA TROPPO
Per quale motivo il Bologna ha abbandonato Strand Larsen e si è buttato su Lucca? Semplice: essendosi resi conto che quelli del Groningen non avrebbero mai abbassato le loro pretese, anzi, per la concorrenza che c’era sul ragazzo norvegese caso mai avrebbero voluto alzare addirittura i numeri, i capi rossoblù hanno ritenuto che la cifra fosse troppo alta e che non fosse giusto correre certi rischi di fronte a una richiesta così costosa. Ora, almeno secondo noi dopo aver incassato oltre 53 milioni dalle cessioni di Hickey, Svanberg e Theate mai Fenucci, Sartori e Di Vaio avrebbero dovuto voltare le spalle a quella che da sempre era considerata in assoluto la prima scelta (tra l’altro lo stesso direttore tecnico e i suoi uomini lo avevano visto e rivisto più volte dalla tribuna e sempre avevano apprezzato le sue potenzialità), ma così va il mondo Bologna e quando ti aspetti che finalmente qualcosa possa cambiare dopo poco ti rendi conto che il film che devi vedere è sempre lo stesso. Continuerà a essere così o il trapasso deve ancora arrivare? Il tempo è galantuomo, non resta che attendere. E ora fate attenzione: noi non vogliamo togliere niente a Lucca, ci mancherebbe, anche perché stiamo parlando di un profilo molto interessante, ma se le parole hanno un peso e ce l’hanno, tutto il bene che era stato detto sul conto di Strand Larsen, classe ‘2000 proprio come Lucca, non lo abbiamo dimenticato e non è che può essere cancellato adesso, solo perché la volpe (in questo caso meglio dire il “cobra” Sartori) non è arrivato all’uva.
GUAI A DIMENTICARE RAIMONDO
Detto che ieri Strand Larsen ha rilasciato alcune frasi, «Sono orgoglioso del fatto che alcune squadre dei primi cinque campionati europei mi stiano corteggiando, è una bella sensazione, ma io continuerò a mantenere i piedi per terra in attesa che arrivi per me la proposta giusta», va sottolineato come al di là di Lucca resti a disposizione di Mihajlovic anche Antonio Raimondo, classe ‘2004, molto stimato dallo stesso Sinisa, e che anche ai Giochi del Mediterraneo con la nazionale azzurra ha evidenziato tutte le sue notevoli potenzialità.