Un’incedibile estate

Leggi il commento del direttore del Corriere dello Sport-Stadio
Un’incedibile estate© Getty Images
Ivan Zazzaroni
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S’erano fatti la Ferrari spendendo una fortuna e dopo uno o più anni - non potendo continuare a fare gli sboroni - stanno tentando l’impossibile per disfarsene: non possono più permettersela, però non trovano qualcuno disposto a pagarla nemmeno la metà. Non resta che la soluzione del comodato gratuito oppure il prestito al conoscente che ha certamente i soldi per il pieno. 

Un’estate così incedibile, ma vera, non l’avevamo mai vissuta, una stagione del nostro calcio disordinata, confusa, di crisi generalizzate, scelte scomode e sbagliate, azzardi, sprechi e ostacoli apparentemente insuperabili.  
Per ritrovare un minimo di equilibrio si percorrono tutte le strade e adottano tutte le strategie: si passa così dalla gestione ipermuscolare e rischiosa di Cristiano Giuntoli, che ha messo fuori rosa nove giocatori ma non dite che lo sono perché non gradisce, a quella attendista e un filo spazientita di Giovanni Manna che si è ritrovato tra le mani il contrattone con clausolona di Victor Osimhen e non riesce a liberarsene per fare spazio a Lukaku: l’ex ds della Juve è peraltro al secondo tentativo con Romelu, il primo fallì un anno fa per la sorprendente invendibilità di Vlahovic, e adesso è forte il timore di ottenere lo stesso risultato per i costi del nigeriano. Manna si sta dando da fare anche per muovere Juan Jesus, Natan, Cajuste, Gaetano, i sovrappiù. 
Ci sono anche gli altrettanto complicati casi Szczesny e Chiesa. Parliamo del miglior portiere della serie A (opinione personale) che per il momento gioca a golf a 550mila euro al mese e di un attaccante che sembrava destinato a scrivere la storia della Juve e della Nazionale ma che per ora non trova posto neppure nella geografia. Fede può affogare l’amarezza nel mezzo milione al mese che gli riconosce la società e nella prospettiva dell’ormai prossima libertà contrattuale. L’estate della stagione ipertrofica ci regala altri simpatici spunti e protagonisti. Penso ad esempio all’indecisionismo di Mats Hummels, 36 anni a dicembre che, dopo essersi inutilmente offerto a Roma, Fiorentina e Como, ha trovato qualcuno disposto ad ascoltarlo a Bologna, Sartori e Italiano. Il padre del difensore, che ne cura gli interessi insieme a Stefano Sem, si è presentato in città, raggiungendo l’accordo economico. Ma da quel momento di Hummels si sono perse le tracce tra vacanze col figlio (è separato), vacanze senza figlio e smartphone in modalità silenzioso o provvisoria. 

PS. Sempre a proposito di esclusioni grandi e piccole, un’altra cosa non capisco: perché non far giocare gli esuberi nelle amichevoli estive per ricordare al mercato che esistono e respirano ancora? 
Lontani dagli occhi, lontani da qualsiasi tentazione, anche la più folle. 


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