Roma, Mourinho scopre la fantasia

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Roma, Mourinho scopre la fantasia© AS Roma via Getty Images
Alberto Polverosi
6 min

Primi effetti dei grandi colpi di mercato sulla Serie A in cantiere: Dybala ok contro il Tottenham; Lukaku a segno e Mkhitaryan brillante contro il Lione; Di Maria straripante col Barcellona un po’ meno contro il suo ex Real, mentre Bremer puntuale contro Lewandowski e non a disagio davanti a Benzema; Romagnoli in fase d’apprendimento nella Lazio, Marcos Antonio ancora indietro, Gila quasi una rivelazione; Kvaratskhelia disinvolto e convincente come sostituto di Insigne e Kim sicuro al debutto; Adli da applausi nelle amichevoli internazionali del Milan; Jovic con l’obiettivo di rilanciarsi ma ancora decisamente indietro come condizione.

Effetti quasi tutti positivi, in qualche caso i nuovi hanno riempito dei vuoti, in altri hanno migliorato l’organico, in altri ancora hanno spinto l’allenatore a un cambiamento di rotta. Per esempio Dybala e Mourinho, che non è mai stato un appassionato del calcio tecnico, le sue squadre hanno vinto giocando quasi sempre per concretezza ed efficacia. L’arrivo dell’argentino, voluto - sia chiaro - dall’allenatore portoghese, porta la Roma verso un calcio creativo e offensivo. Contro il Tottenham sono andati in campo tutti insieme Pellegrini (sulla linea del centrocampo), Zaniolo, Dybala e Abraham. E non solo: a questi va aggiunto Zalewski, un esterno nato trequartista, finora titolare al posto di Spinazzola, un altro che invece del terzino fa l’ala. In questa squadra la tecnica si spreca, se davvero Mourinho riesce a trovare un punto d’equilibrio con quegli interpreti ci possiamo aspettare una Roma di qualità elevata. E con Wijnaldum aumenterà lo spessore internazionale.

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E’ diversa, per certi aspetti opposta, la scelta dell’Inter. Che a un certo punto ha abbandonato la pista di Dybala perché aveva già migliorato l’attacco con i muscoli di Lukaku e perché l’argentino avrebbe intaccato (ma probabilmente sarebbe stato un vantaggio per l’Inter...) la granitica fede di Inzaghi nel 3-5-2. Lukaku ha segnato contro il Lione e già nella gara precedente, persa contro il Lens, si era visto che l’Inter alza il proprio livello quando in campo ci sono lui e Lautaro Martinez. L’arrivo di Mkhitaryan aggiunge comunque un po’ di tecnica a una squadra che nei momenti migliori della stagione ha giocato un bel calcio. E il bel calcio è l’idea di Pioli che, per spingere il Milan ancora più avanti su questo terreno, ha messo dentro Adli, forse il migliore, come rendimento iniziale, di tutti i nuovi acquisti. Questo in attesa di De Ketelaere. Trequartisti, attaccanti, esterni, possono giocare ovunque più su della metà campo, saranno la nuova ricchezza dei campioni d’Italia. I loro rivali juventini hanno puntato su Di Maria per evitare di rimpiangere Dybala (vediamo se andrà davvero così...) e finora l’ex parigino ha mostrato abbondanti pezzi della sua classe contro il Barcellona, qualche passo indietro invece col Real Madrid. La tecnica è comunque assicurata. Per la crescita generale, invece, bisogna sapere i tempi di recupero di Pogba.

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I nuovi della Lazio stanno cercando di capire i meccanismi e i movimenti del calcio pensato da Sarri. Romagnoli e Casale hanno preso, insieme ai loro compagni, una bella ripassata dal Genoa, poi qualcosa hanno cominciato a capire e contro il Qatar non hanno subìto gol. Da inquadrare Cancellieri, per ora impiegato come vice-Immobile: centravanti o esterno? Indietro, come condizione e apprendimento, Marcos Antonio. Sta convincendo invece il georgiano Kvaratskhelia nel Napoli. Non è facile sostituire Insigne, ma i primi passi sono davvero incoraggianti come ha dimostrato ieri contro il Maiorca. Quanto a Kim esordio decisamente positivo. Nella prima amichevole seria della Fiorentina, contro il Galatasaray, i 20’ di Jovic non sono stati per niente memorabili, meglio di lui Dodò al debutto.

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