NAPOLI - E se poi succede? L’idea originaria, estate 2019, quando per la prima volta Lorenzo Insigne sembrava potesse (e seriamente) staccarsi dal Napoli non s’è mai dissolta, sta lì, in attesa di varie ed eventuali: ma quando l’ipotesi nacque, o forse germogliò nelle intenzioni dello scugnizzo e pure di De Laurentiis, ci fu un uomo, uno su tutti, che venne lusingato, eccome, sino a diventare oggetto di seria chiacchierata. C’è stato un momento, e neanche troppo lontano, in cui il sospetto che le strade di Insigne e del Napoli fossero ormai irrimediabilmente distanti e all’arrivo, nell’area management del capitano, di Mino Raiola, venne offerto un senso e anche una interpretazione neanche troppo spregiudicata o gratuita: ma poi le pratiche di divorzio, avviate sotto traccia, restarono carta straccia, a Castel Volturno arrivò Hirving Lozano, un omologo non casuale, e l’altra scelta, quella ancor più seducente, restò congelata. Ma se tra un po’, presto o tardi chissà, Insigne e il Napoli non dovessero parlarsi, o se a gennaio fosse così terribilmente chiaro che non avrebbero granché più da dirsi, ciò ch’è stato appena due estati fa riemergerebbe dagli archivi e, tranquilli, Jeremie Boga ricomparirebbe come un’ombra intorno a Piazzale Tecchio, alla velocità supersonica di cui dispone (...)