DIMARO FOLGARIDA - La telenovela del rinnovo di Lorenzo Insigne con il Napoli, titolare di un contratto in scadenza il 30 giugno 2022, consta di tre finali. Il primo: accordo, prolungamento e tutti vissero felici e contenti. Il secondo: niente accordo e permanenza a parametro zero, fino alla fine della prossima stagione. Il terzo: la cessione. Bene: ma a che prezzo? La valutazione di partenza del club azzurro si aggira intorno ai 30 milioni di euro, e ciò significa che un eventuale acquirente potrebbe intavolare una trattativa e magari, tra un bonus e l'altro, un piccolo sconto o qualche altra diavoleria negoziale riuscire a ingaggiarlo anche per 25 milioni. Fatto sta che il capitano, in questo momento, è in stand-by. O magari in vetrina: dipende dalla mano che scriverà il finale.
Insigne aspira a un rinnovo con uno stipendio migliore
IL MURO - E allora, Lorenzo-story: perché d'accordo tutto, d'accordo le angolature e le prospettive differenti da cui si guarda la faccenda, ma questa è la storia di un campione d'Europa con la maglia numero 10 e poi di uno scugnizzo che del Napoli è l'unico napoletano; un grande tifoso e anche un ex bambino divenuto capitano e cresciuto nel mito di un Diego mai visto all'opera ma tatuato sulla pelle. Fa sensazione, altroché, e sebbene ricalchi un po' nei contorni la vicenda andata in malora tra Donnarumma e il Milan è di certo più intensa: Lorenzino è azzurro da sempre, da diciassette anni, e quando anche il rapporto sempre un po' complesso della città con i propri figli sembrava ormai prendere la piega giusta - definitivamente - è venuto fuori il problema del contratto. Di un matrimonio entrato in crisi in un momento di enorme crisi mondiale, a causa di vedute differenti. Entrambe legittime, per carità: Insigne aspira a un rinnovo con uno stipendio migliore rispetto ai 5 milioni di euro attuali, o magari a gestire da sé i diritti d'immagine, mentre il Napoli ha spiegato attraverso la voce di De Laurentiis di essere obbligato ad abbattere il monte ingaggi. Un'urgenza che proprio non si sposa con le richieste di aumento. Un muro.
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