Luka Jovic è un altro dei misteri del Real Madrid. Il presidente Florentino Perez, nell’estate del 2019, lo aveva preso per sessantatré milioni dall’Eintracht Francoforte: settimo acquisto più costoso nella storia dei “blancos”. Il centravanti serbo era stato il grande colpo di quell’estate insieme con Eden Hazard. Ma in Spagna si è ritrovato a fare la riserva di Karim Benzema, uno degli intoccabili di Zidane. Ha giocato in tutto 1.014 minuti tra campionato e coppe.
Solo dieci volte è stato inserito nel blocco dei titolari, mai un segnale di fiducia, è andato presto in crisi. Tante esclusioni, prima di risultare positivo al Covid e di fermarsi nelle ultime settimane per uno stiramento agli adduttori. Alla fine di agosto, il Real lo aveva offerto al Milan e alla Roma. Perez pretendeva l’obbligo di riscatto: Maldini si tirò indietro, mentre il club giallorosso preferì puntare su Borja Mayoral.
Jovic è rimasto così altri sei mesi a Madrid, ma Zidane non ha cambiato idea. E ora, nel tentativo di non svalutarlo ancora di più, il presidente Perez ha deciso di restituirlo in prestito all’Eintracht, dove il serbo aveva realizzato 27 gol in 48 partite tra il 2017 e il 2019. Jovic spingeva per questa soluzione, il tecnico Hütter lo aspetta. Ha un obiettivo: dimostrare al Real che ha sbagliato sul suo conto, lasciandolo andare via proprio come ha fatto con Hakimi, Theo Hernandez, Reguilon e Brahim Diaz. Si prepara a salutare Madrid dopo aver segnato solo due gol, entrambi in Liga, nella scorsa stagione, contro il Leganes e l’Osasuna. Vuole costruire a Francoforte il suo riscatto.