BOLOGNA -Mettiamo subito i puntini sulle i, il mercato non è la panacea di tutti i mali ma che al Bologna manchi un attaccante con il gol addosso è il segreto più conosciuto a Casteldebole almeno da due anni a questa parte, e chi dice il contrario o lo fa per partito preso, o perché non sa riconoscere neanche un merlo sulla neve oppure per interessi personali. E lo stesso discorso vale per quelli che continuano ad assicurare che il Bologna non corre alcun rischio di retrocessione, che poi sono i soliti di prima, sempre quelli per i quali questo Bologna era anche da facciata sinistra della classifica. Come gli stessi capi rossoblù devono aver fatto credere a Joey Saputo, che nel suo discorso di un mese fa ha sottolineato questa convinzione. Chissà se ora quelli che hanno un rapporto quotidiano con il proprietario gli diranno finalmente come stanno davvero le cose oppure continueranno a nascondergli i pericoli con i quali anche il Bologna dovrà convivere soprattutto dopo la sconfitta di sabato passato contro il Genoa, che ha dato una lezione di sano realismo a tutto il mondo rossoblù. Quello emiliano, si intende.
E già che ci siamo chissà se a Saputo sarà nascosto anche lo striscione ostile nei suoi confronti che alcuni tifosi hanno attaccato alla rete di recinzione di un parcheggio, stanchi come sono di dover sopportare queste brutte figure della squadra. E’facile intuire che tutto sia legato al fatto che il proprietario non vuole fare investimenti in questo mercato di gennaio, quando invece ce ne sarebbe la necessità. Lasciateci dire una cosa: che Saputo stia sbagliando il momento alle luce di quelle che sono le sue potenzialità economiche è sicuro, ma è altrettanto sicuro che fin qua ha investito più di 190 milioni. E allora su quello striscione magari sarebbe stato più opportuno che fossero finiti i cognomi di alcuni suoi dirigenti, che evidentemente tutti questi soldi non devono averli spesi bene, considerato che al massimo il loro Bologna ha raggiunto un decimo posto in classifica in questi anni.