CROTONE - Sicuramente non per fare la comparsa. È questo lo spirito che anima la società pitagorica che vuole affermarsi nel grande calcio e soprattutto consolidare la propria identità. Archiviata, quasi immediatamente, la meritata promozione il presidente Gianni Vrenna, il direttore generale suo figlio Raffaele e il direttore sportivo Peppe Ursino si sono messi a lavoro per costruire una squadra che possa salvarsi il prossimo anno, il terzo in serie A, possibilmente con qualche giornata di anticipo. Il Crotone si approccerà alla massima serie a modo suo, costruendo una squadra che dia battaglia e renda la vita difficile a tutte le avversarie. Per farlo continuerà sulla linea verde inaugurata tanti anni addietro e che ha sfornato talenti del calibro di Florenzi, Bernardeschi e Cataldi, solo per citare i più noti degli ultimi anni. Per questo motivo si seguono da vicino i giovani attaccanti Giacomo Raspadori (20) del Sassuolo e Sebastiano Esposito (18) dell’Inter.
Sempre della società nerazzurra piace il centrocampista il centrocampista Lucien Jefferson Agoume (18). Ma se il Crotone ha fatto parlare di se come società dal gran fiuto per scoprire talenti e dal gran coraggio perché da spazio e fiducia a calciatori giovanissimi, mai come quest’anno ha dimostrato di saperli crescere in casa propria i talenti. Ed è da loro che ripartirà. A guidare questo manipolo di campioni in erba è il difensore Giuseppe Cuomo. Partito piano e giustamente timoroso, grande la sua paura di sbagliare, è cresciuto a dismisura nel campionato appena concluso fino a diventare uno dei protagonisti assoluti di una cavalcata trionfale.
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