di Guido D'Ubaldo
ROMA - Cristante è un uomo spogliatoio. Nella ricerca affannosa di plusvalenze per giugno si proverà a escludere la partenza del centrocampista che fa parte del giro della Nazionale. Fonseca lo considera un leader del gruppo, un giocatore importante anche all’interno dello spogliatoio. L'operazione che era stata messa in piedi con la Juve per uno scambio con Mandragora difficilmente andrà avanti. Anche se costruire un’operazione con uno scambio alla pari con valutazione di 30 milioni ciascuno sarebbe utile a entrambi i club. Cristante è un giocatore che dà equilibrio alla squadra, che protegge la difesa, contribuisce alla fase offensiva con i suoi inserimenti. Un giocatore che ha grande senso tattico, al punto che Fonseca nella partita di Coppa Italia contro il Parma lo utilizzò da difensore centrale. Con Cristante in campo la Roma ha giocato la sua miglior partita della stagione, per la qualità del gioco espresso, nel derby di ritorno. Unico lampo all’inizio del 2020, quando la squadra accusò una flessione. La mossa vincente di Fonseca fu quella di inaridire la fonte del gioco della Lazio, mandando Cristante su Milinkovic. La Roma avrebbe meritato di vincere, come ammise anche Inzaghi. Con Cristante in mediana la squadra giallorossa può perdere qualcosa in fase difensiva, ma nella costruzione della manovra dal basso, come vuole Fonseca, aggiunge molto.
La squadra con Cristante tende a stare leggermente più alta, ma come occasioni concesse agli avversari c’è poca differenza. A gennaio ha rinnovato il contratto con la Roma fino al 2024, il centrocampista si sente parte del progetto, dai dirigenti è apprezzato per la sua grande professionalità. Da due anni alla Roma si è ritagliato uno spazio importante.
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