© EPATORINO - Adesso non è più semplicemente un sogno. Ora ci sono speranze concrete. Pogba di nuovo bianconero è una prospettiva che può davvero diventare realtà. Ascoltate Mino Raiola: «Come per Ibra, anche per Paul l’Italia è una seconda casa e non gli dispiacerebbe tornare alla Juve». Boom! Al netto dell’abilità dialettica e strategica del super agente, si tratta della prima apertura netta verso un ritorno “a casa” del Polpo. Si sa, i rapporti tra il francese e il Manchester United sono da tempo ai minimi termini; il campione del mondo ha in mente non da oggi di cambiare aria: lo aveva già fatto quando al timone dei Red Devils c’era Josè Mourinho. Poi a saltare era stato lo Special One e con l’avvento di Solskjaer in panchina le cose erano leggermente migliorate. Gli acciacchi fisici, però, non hanno lasciato tranquillo Pogba, che infatti è ai box dopo un recente intervento alla caviglia, e il feeling con l’ambiente non è migliorato. Quello che non è mutato negli anni, invece, è il feeling con il mondo Juve - dagli ex compagni, ai dirigenti, ai tifosi - nonostante l’addio del 2016. Elemento che, unito alle parola di Raiola, fa brillare gli occhi dei tifosi bianconeri.
Quando
Un primo, piccolo, passo verso Torino, insomma, è stato fatto anche se naturalmente bisogna procedere con i piedi di piombo. Innanzitutto c’è una tempistica da rispettare: «Ne riparleremo dopo l’Europeo - ammicca Mino - Lui vuole competere ai massimi livelli, ma non certo può scappare adesso se le cose non vanno bene…». Tradotto: bisogna sedersi a un tavolo con il Manchester United, discutere e trattare i contorni del possibile addio. E lo si farà a tempo debito, senza forzature, attendendo l’esito della rassegna continentale del prossimo giugno, cui Pogba arriva da leader della Francia campione del mondo che cerca la doppietta con l’Europeo. Logico che un altro titolo con la Nazionale farà schizzare in alto il valore del Polpo, già di per sè non per tutte le tasche.
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