NAPOLI - C’è posto per lui: largo, a sinistra, in quel buco che s’è aperto dal primo novembre del 2017 e che non è mai stato più riempito, perché Ghoulam ha rappresentato uno stato dell’animo. Ma ora che le scelte sono state fatte, che all’algerino è stato chiesto di potersi (eventualmente) ritrovare altrove, al Watford o dove potesse spuntare una opportunità, il forcing prosegue e Kostas Tsimikas (24 a maggio) attende. Il lavoro «sporco», quello iniziale, s’è concluso, ognuno sa quello che c’è da sapere e l’Olympiacos è consapevole del desiderio del Napoli di provarci, magari aspettando che qualcosa succeda proprio su quella stessa fascia. Ma anche se Ghoulam dovesse decidere, sino al 31 gennaio, di restare a Napoli, Tsimikas resterebbe un’opzione gradita.
Serve pazienza
Il rischio, in situazioni del genere, è rappresentato dalla concorrenza silenziosa che naviga lecitamente nell’ombra: Tsimikas è stato più vicino al Napoli di quanto si possa sospettare, poi l’inevitabile tentennamento e il «pericolo» ora assai concreto di non poter giocare la Champions ha avuto lo stesso effetto d’una doccia gelata sui fogli di carta già pronti. Ma non è finita, perché tempo a disposizione ancora ce n’é: il Napoli ha chiesto pazienza all’Olympiacos ed Tsimikas, avendo percezione dell’irruzione dell’Arsenal. Però va valutata la posizione di Ghoulam, la possibilità di cederlo, e poi agire.
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