FIRENZE - Il casting non è solo per l’allenatore, anzi ben prima di sabato mattina si è aperto quello per i rinforzi da inserire subito dentro il gruppo viola per renderlo più competitivo. Va da sé che tra infortuni, rendimenti negativi e risorse ancora non tali, la priorità è là davanti: serve un attaccante che garantisca un numero piuttosto alto di gol, perché se i motivi della classifica ormai preoccupante sono molteplici, di sicuro il fatto di non avere un singolo giocatore capace di segnare più di tre reti dopo diciassette partite viene prima di tutti gli altri.
Simone Zaza rimane tra i preferiti: ha esperienza, ha cattiveria agonistica, ha discreto feeling con la porta avversaria, non avrebbe alcun problema d’inserimento e il passaggio alla Fiorentina pare trovare il gradimento del diretto interessato: i 3 centri in campionato, diventano 6 considerando i turni di qualificazione all’Europa League e nel conto ci va messo il desiderio di Zaza di fare almeno 4-5 mesi a tutto gas per rilanciarsi, anche in chiave Euro 2020. Di rilancio si può parlare a maggior ragione nel caso di Nikola Kalinic che a Roma ha chiuso dopo pochi mesi, complici le decisioni (legittime e azzeccate) di Fonseca e la frattura al perone che l’hanno tenuto fuori per alcune settimane.