BOLOGNA - O dentro o fuori. Walter Sabatini e Riccardo Bigon sono stati estremamente fermi domenica nei confronti sia del Flamengo che di Gustavo Cuellar, perché ormai non c’è più tempo da perdere, con il campionato che comincia tra sei giorni. Ebbene, quello di ieri è stato un lunedì di telefonate continue tra Bologna e Rio de Janeiro, perché è evidente come il Bologna sia arrivato colpevolmente lungo sul tema centrocampista e a questo punto quelli del Flamengo non possono pensare di mettere su addirittura un’asta tra il Bologna e la squadra araba dell’Al Hilal, che per Cuellar aveva offerto di più sia al club brasiliano che al centrocampista colombiano. Va sottolineato come i responsabili dell’area tecnica rossoblù siano fiduciosi per quanto riguarda la quadratura del cerchio, avendo dalla loro parte la volontà di Cuellar, che si era promesso all’Al Hilal, ma che da quando su di lui è arrivato il Bologna ha fatto un passo indietro, mettendo legittimamente davanti a tutto e tutti la competitività del campionato italiano.
Quella legata a Cuellar è una trattativa che il Bologna ha cominciato dopo il passaggio di Erick Pulgar alla Fiorentina ed è stata intensa e piena di colpi di scena, nonostante sia durata solo un paio di settimane. Un giorno sembrava fatta e un giorno il colombiano si allontanava, un giorno il Flamengo diceva sì e il giorno successivo preferiva darlo agli arabi dell’Al Hilal. Chissà se nel frattempo i capi del Bologna non abbiano rimpianto il loro ripensamento nei confronti di Jorrit Hendrix, che a Casteldebole sarebbe anche arrivato con la formula del prestito con diritto di riscatto e che soprattutto sarebbe arrivato felice e senza alcun ostacolo da parte del Psv Eindhoven.
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