MILANO - Si dice che, alla fine, tutti i nodi vengono al pettine. Il Milan di Giampaolo, a dire il vero, ne ha più di uno da risolvere. Il tecnico finora ha gestito con profitto e buon senso l’organico a sua disposizione. A differenza di Giampaolo che ha più certezze che dubbi, il club considera sia Donnarumma che Suso sul mercato. Il portiere della Nazionale e il rigenerato spagnolo che Giampaolo ha trasformato in un mese in un eccellente trequartista sono considerati più utili per sanare i conti rossoneri.
Lo spagnolo in bilico
Da escludere (per il momento...) la variante con il doppio trequartista e una sola punta di ruolo, Giampaolo vorrebbe avere le idee più chiare sul futuro di Suso. Che, oltre ad aver ritrovato una valutazione importante, ha anche grosse ambizioni personali. Il suo attuale ingaggio è di 3 milioni di euro. Già durante la gestione Fassone-Mirabelli aveva puntato a un adeguamento importante, addirittura il raddoppio. Un anno fa il cambio di proprietà ha neutralizzato la situazione che adesso è tornata di attualità. Suso ha il contratto in scadenza il 30 giugno 2022 e non sembra intenzionato a rinunciare al congruo aumento.
Se è lecito sperare in un’offerta sostanziosa per Suso, per quanto riguarda Gigio Donnarumma l’unica ipotesi plausibile è legata al Paris Saint Germain. Ma il tempo passa e la proposta concreta (50-55 milioni) di Leonardo non arriva. Il Milan vorrebbe rinnovare, a settembre, l’attuale accordo (scadenza 30 giugno 2021) proponendo al suo portiere una riduzione del suo super-ingaggio: da 6 a 4 milioni di euro. Da escludere che il suo agente Mino Raiola possa accettare una simile proposta.
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