ROMA - Da operazione impossibile a operazione pensabile. C’è anche la Lazio su Llorente, adesso si può dire. Inizialmente l’ipotesi era stata considerata da scartare perché i costi dell’affare erano ritenuti inaccessibili. Qualcosa è cambiato: la società vuole accontentare Inzaghi, ha dato l’ok all’arrivo di un centravanti in più, modello spilungone. Simone ha spinto molto nei giorni scorsi, ha fatto centro. Lui accoglierebbe a braccia aperte lo spagnolo, ex Juve e Tottenham, è svincolato. L’ultima parola spetta a Lotito, per centrare il colpo Llorente deve compiere un sacrificio economico. I parametri dell’operazione sono leggermente cambiati, restano alti. Llorente si “accontenta” di 3,5 milioni l’anno, non più di 4, chiede però un contratto di tre stagioni. In più va riconosciuta una commissione di 4 milioni al fratello-manager. Lo spagnolo ha 34 anni, si sente bene e punta a strappare un triennale (nel 2022 di anni ne avrebbe 37). A leggere i parametri sembra sempre un’operazione impossibile: solo di ingaggio, al lordo, servono 20 milioni di euro. Ben venga Llorente se la società ha deciso di investire su di lui, è un giocatore di alto livello, abituato a vincere, renderebbe ancora più forte la Lazio.
Sì ai sogni, no alle illusioni. Non ci possono essere certezze su questo colpo per i motivi esposti e perché sull’attaccante ci sono (solo in Italia) anche Roma, Napoli e Inter. Llorente punta a scatenare un’asta nei prossimi giorni, è libero di scegliere il club che più lo alletta, che più gli offre in termini di progetto e contratto. La Lazio, per partecipare all’asta, deve cedere almeno un giocatore tra quelli in esubero. In uscita ci sono Wallace, Durmisi e Patric. Si punta ad incassare qualche soldo in più e ad alleggerire il monte ingaggi.
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