NAPOLI - Vede Napoli, eh: e la vede da casa sua o dal Brasile, dove adesso sta danzando come un’etoile, nella rigogliosa fantasia che gli appartiene - e che incanta - o persino nelle leggende metropolitane che ormai si diffondono più veloci del suono. Vede Napoli, James, e sa bene che sta per accadere, dovrebbe succedere prima o poi (più prima che poi): s’è fatto pure lui un’idea meravigliosa, regalarsi cinque anni con il «Maestro», andare ad avvertire i profumi di una città fascinosa, tuffarsi in quel mare di folla che sta già con il nasino all’insù, perché quando spuntano gli uomini dei sogni è lecito anche lasciarsi andare, restando un po’ fanciulli e un po’ no. Però c’è un orizzonte limpido, nel futuro (immediato) di James Rodriguez e sembra di sfiorare il San Paolo, d’esserci quasi dentro, perché ormai si procede speditamente, seguendo le dinamiche del mercato che sono ampie, varie e anche un po’ bizzarre.
La trattativa
Napoli è la terra promessagli da Carlo Ancelotti, in epoca non sospetta, più o meno da inizio primavera, e che Aurelio De Laurentiis vorrebbe regalargli, perché sempre un giorno in cui val la pena di spingersi oltre la linea d’ombra, ammesso che non ci sia però il ciglio del burrone: si tratta, ed è giusto che per il momento tutto ruoti intorno alla volontà del calciatore, al suo desiderio incontrollabile di rimettersi in gioco in una Paese diverso, con un allenatore per lui «diverso», e cioè l’uomo che maggiormente l’ha fatto sentire al centro dell’Universo, e in una città «diversa», capace di rapirti con uno sguardo. E’ l’ora di Jorge Paulo Mendes, adesso, è tutto concentrato nella sua abilità dialettica e diplomatica, nel rapporto diretto che il super-manager (anche del colombiano) ha con Florentino Perez, il presidente del Real Madrid: una trattativa è un labirinto nel quale ci si può perdere tra gli interessi più disparati e qui ce ne sono.
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