ROMA - Nato a Napoli nel 1959 e vissuto a lungo in Toscana, il nuovo allenatore della Juventus Maurizio Sarri ha mosso i primi passi da allenatore negli anni Novanta, nel mondo del calcio di categoria, ottenendo i primi risultati positivi alla guida di Cavriglia e Antella, entrambe condotte in Eccellenza. Nel 2000 passa al Sansovino ed è la prima svolta, tanto da lasciare l'impiego in banca per fare l'allenatore a tempo pieno: in tre stagioni vola dall'Eccellenza alla C2, conquistando anche la Coppa Italia di serie D.
Sangiovannese prima panchina tra i professionisti
La prima opportunità tra i professionisti arriva con la chiamata della Sangiovannese, con la quale ottiene una promozione in C1 nel 2003/04. A seguire Pescara, Arezzo, Avellino, Verona, Perugia, Grosseto, Alessandria (eliminato in semifinale nei play-off di Lega Pro) e Sorrento, prima di approdare, nel giugno del 2012, all'Empoli. Alla prima stagione con i toscani centra il quarto posto nel campionato cadetto ma il sogno serie A si interrompe nella finale play-off. L'appuntamento con la gloria, però, è solo rinviato di una stagione: col secondo posto alle spalle del Palermo arriva il salto diretto nell'elite del calcio italiano. Debuttante in serie A a 55 anni, Sarri conduce la formazione toscana a una tranquilla salvezza, mettendo in mostra un bel gioco e guadagnandosi l'attenzione dei grandi club, col Napoli che decide di puntare su di lui per il dopo-Benitez.
E nelle tre stagioni sulla panchina partenopea lascia il segno: 82, 86 e 91 punti il bottino stagionale fra il 2015 e il 2018, due secondi e un terzo posto ma soprattutto un gioco propositivo che colleziona ammiratori in Italia e in Europa. Chiuso il ciclo napoletano, vola Oltre Manica nell'estate 2018 per accettare la guida del Chelsea con cui conquista l'Europa League, perde solo ai rigori la finale di Coppa di Lega e chiude terzo in Premier. Ora il ritorno in Italia, sulla panchina di quella Juve a cui ha conteso lo scudetto fino alla fine nella sua ultima stagione partenopea e dove è chiamato a prolungare il ciclo vincente avviato da Conte e proseguito da Allegri.