ROMA - Il pressing di Maldini, il contropressing di Lotito. Il presidente della Lazio è pronto a blindare il diesse Tare, più di quanto abbia fatto a novembre, quando gli ha proposto il rinnovo fino al 2022 (sottoscritto felicemente da entrambi). Il rinnovo-bis sarebbe un rinnovo record, si rende necessario per allontanare i corteggiatori e potenziare ancora di più la Lazio, diventata bersaglio di richieste. Ma Lotito non si fa saccheggiare, scaccia i mercanti dal suo tempio. Ha rinnovato il contratto a Inzaghi, entrato in orbita Juve e Milan, lo stesso vuole fare con Tare. L’offerta di rinnovo prevede sicuramente l’adeguamento economico ed è possibile che venga aggiunto un anno in più all’intesa già esistente.
Il Milan ha tentato in tutti i modi il dirigente biancoceleste offrendogli carta bianca e un ingaggio raddoppiato rispetto a quello che percepisce alla Lazio. Il pressing è ininterrotto da settimane, è stato intensificato nei giorni scorsi, va avanti da un mese. Maldini, direttore tecnico, aveva individuato Tare come direttore sportivo e Boban per i rapporti istituzionali. Il fondo Elliott avrebbe affidato il nuovo Milan alla coppia Tare-Inzaghi. Igli, come Simone, è legatissimo alla Lazio e ha stretto un patto solidissimo con Lotito, hanno affrontato tante battaglie insieme, hanno condiviso i momenti difficili, le vittorie. L’interesse del Milan avrebbe tentato chiunque, ma spesso il cuore comanda sulla ragione.
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