ROMA - Dall'addio di De Rossi al futuro di Zaniolo, dallo strappo fra la tifoseria e la società alla mancanza di chiarezza di Pallotta. La Roma americana ha appena terminato la sua stagione più travagliata e ha ora il dovere di ripartire con un progetto differente per tornare subito in Champions League. Abbiamo analizzato i problemi che sta attraversando la dirigenza e provato ad evidenziare i punti sui quali far leva per ripartire e rialzare l'umore di un pubblico depresso e stravolto dall'ennesima annata senza vittorie da mettere in archivio il prima possibile.
Allenatore
Dopo aver inseguito e cullato per settimane il sogno Conte - poi destinato all’Inter - la Roma ha scelto Gasperini per ripartire. O meglio: avrebbe. Il tecnico dell’Atalanta deve liberarsi da Percassi e non sarà una passeggiata. Con Gasp in giallorosso il progetto giovani della nuova Roma potrebbe ripartire ma le incognite sul futuro restano e sono anche numerose. Riuscirà il tecnico dell’Atalanta (che all’Inter fallì) a resistere alle pressioni di un ambiente così complicato come quello romano?
Baldini
E’ stato additato dai tifosi della Roma (e non solo) come l’artefice dell’addio a De Rossi. In questi anni le sue scelte da consulente hanno fatto discutere e, soprattutto, non hanno portato i successi tanto attesi. Le feroci contestazioni di questi giorni hanno creato una frattura probabilmente insanabile fra lui e i tifosi. Come si può proseguire in questo stato? La risposta la deve dare Pallotta che di Baldini si fida ancora nonostante il terremoto DDR.
Competitività
Il grosso punto interrogativo che accompagna il futuro giallorosso è uno dei tanti nodi da sciogliere. Cosa devono aspettarsi i tifosi senza gli introiti della Champions? Inevitabile aspettarsi delle cessioni eccellenti che, del resto, non sono mai mancate nemmeno negli anni precedenti quando la Roma terminava stabilmente tra le prime quattro. Il rischio ridimensionamento è altissimo e qualora questa tendenza fosse rispettata, servirebbe la massima chiarezza con i tifosi che hanno il diritto di sapere. Si vuole ripartire da una Roma giovane e di gambe più che di tecnica? La scelta di Gasperini andrebbe verso questa direzione e sarebbe una scelta condivisibile ma - anche per facilitare il compito del futuro ds Petrachi - andrebbe chiaramente comunicata.
Dirigenza
Si parla tanto di Pallotta ma in questi anni sono state le scelte a livello dirigenziale a far discutere. Troppi cambi nella stanza dei bottoni: da Zanzi a Sabatini, da Monchi a Gandini... in tanti (troppi) hanno salutato. E’ mancata una stabilità che, si spera, possa essere raggiunta oggi con Fienga. C’è poi l’incognita Totti: perché si è così scettici nel dare maggiori poteri all’unico punto di raccordo rimasto fra la tifoseria e la dirigenza romanista?
Europa League
I club italiani la snobbano, preferendo concentrarsi su un piazzamento in campionato fra le prime quattro. Eppure sarebbe un trofeo prestigioso, magari meno ricco della Champions ma comunque in grado di riportare la gente in piazza e ridare credibilità e slancio al marchio Roma, visto che negli anni americani finora si è vissuto solo di annunci. La bacheca yankee è ancora desolatamente impolverata e, soprattutto, completamente vuota. Il prossimo anno arrivare fino in fondo in questa competizione potrebbe dare una grossa mano a rasserenare gli animi di un pubblico a secco di vittorie da 11 anni.
Futuro
Cosa vuol fare Pallotta di questa società? Le voci si moltiplicano, si cavalcano ipotesi arabe, si fantastica di emiri pronti ad investire palate di soldi nel club. Tutte indiscrezioni che, al momento, non trovano riscontri. Al momento la società americana è in stand by, aspetta - da anni - l’approvazione del progetto stadio per aumentare le possibilità di investimento ma non si capisce se, impianto alla mano, Pallotta deciderà poi di liberarsi del club o di rinforzarlo. C’è molta confusione nell’aria per un club che attualmente lega la propria sopravvivenza alle plusvalenze e ai soldi del piazzamento in Champions.
Giovani
Si riparte da loro, su questo ci sono pochi dubbi. Da Riccardi, da Zaniolo (che dovrà discutere il rinnovo in questi giorni) e via dicendo. Il futuro della Roma è nelle loro mani dopo i fallimenti di questa stagione targati Pastore, Marcano e Nzonzi. La Roma del futuro sarà giovane (arriverà anche Mancini dall’Atalanta), smaliziata e con tanta voglia di emergere. E soprattutto italiana.
Harakiri
Una stagione terrificante come quella appena vissuta dai tifosi e dalla società dovrà essere archiviata e mostrata come esempio da non seguire. Le scelte nefaste di Monchi hanno condizionato pesantemente il presente e il prossimo futuro della società. Ricordiamolo: la Roma la scorsa estate aveva un tesoretto di quasi 100 milioni di euro da utilizzare sul mercato grazie anche alla semifinale raggiunta in Champions. Soldi investiti malissimo: Coric+Bianda, 12 milioni (più bonus) in due senza mai aver visto il campo sono l’emblema della orripilante gestione dell’ex ds spagnolo.
Inizio
O meglio, un nuovo inizio. E’ quello che si aspettano gli addetti ai lavori, è quello che pretendono i tifosi feriti. La Roma ha l’obbligo morale (e non solo) di rialzare la testa dopo gli schiaffi subiti in questa stagione. Il primo segnale sarà dare quanto prima i nomi del nuovo ds (Petrachi) e del tecnico (Gasperini). Da loro si dovrà rilanciare un progetto troppe volte annunciato e mai messo in pratica. Solo con i successi sportivi si potrà far pace con una tifoseria ormai stanca e rassegnata, colpita al cuore con l’ultima scelta legata a De Rossi.
Lavoro
E’ alla base di ogni tecnico, Gasperini in particolare. Per questo la sua scelta sarebbe perfetta in questa chiave. Oltre a dare un senso di appartenenza ad uno spogliatoio che si ritroverà privo di colonne come De Rossi, Dzeko e - forse - Manolas (ma che potrà contare sui romani Florenzi e Pellegrini), sarà necessario instillare in ogni giovane che arriverà a Trigoria la necessità di dare tutto, non solo in campo ma anche negli allenamenti settimanali. E’ questo l’unico modo per sopperire all’abbassamento del tasso tecnico e qualitativo in squadra e ridare una continuità di risultati che quest'anno è mancata.
Mercato
Qui sarà decisivo il lavoro di Petrachi che avrà tanti, tantissimi casi da risolvere: le partenze necessarie per compensare la mancata qualificazione in Champions, l’abbassamento del tetto ingaggi preteso da Pallotta (si parla di un 20-25%), le mancate plusvalenze di giocatori sopravvalutati acquistati a caro prezzo e con poco mercato (Pastore, Bianda e Nzonzi per fare solo due nomi) e infine la necessità di rimpiazzare pedine cardine nello scacchiere come Dzeko, De Rossi, Kolarov e Manolas, destinati a dire addio. I nomi che si fanno sono tanti, da Belotti a Zapata, ma molto dipenderà dal budget di mercato sul quale Petrachi potrà contare. Di sicuro sarà un’altra estate giallorossa molto movimentata sul mercato.
Nuovo ciclo
E’ l’idea della società, è il punto cardine del nuovo corso. Ripartire con una Roma più giovane, meno legata al rendimento del singolo, più incentrata sul collettivo. L’esempio da seguire è quello dell’Atalanta: un modello vincente che però è difficilmente replicabile in una piazza calda come quella di Roma. L’impresa non sarà facile ma di sicuro non ci sono alternative: dopo il fallimento di questa fase, se ne deve necessariamente aprire un’altra che vedrà in Florenzi e Pellegrini i due emblemi di un romanismo - per fortuna - ancora presente dalle parti di Trigoria.
Orgoglio
Sarà imprescindibile per ripartire nella stagione ’19/’20. E’ mancato spesso in questa annata, non dovrà accadere di nuovo nella prossima. In questo i tifosi sono stati chiari: il senso di appartenenza e l’orgoglio saranno i due capisaldi della nuova Roma, chiamata a riscattare un’annata pessima sotto tutti i punti di vista. Gasperini (se sarà lui il nuovo tecnico) dovrà toccare le corde giuste per ridare fiducia ad un ambiente depresso e uscito a maggio con le ossa rotte. La prima cosa da fare sarà, appunto, lavorare sull’orgoglio individuale dei calciatori che resteranno o arriveranno nella capitale.
Pallotta
Per i tifosi è il principale responsabile di tutti i fallimenti giallorossi. Al presidente i tifosi rimproverano l’assenza (non si vede dalla sfida in casa contro il Liverpool nella semifinale di Champions di più di un anno fa) e le scelte folli del suo consigliere di fiducia Baldini. I quattro centri di pensiero elencati dall’ex ds Sabatini rendono questa società lontana dai successi e dai propri tifosi. E’ un dato di fatto. Pallotta dica cosa vuole fare con la Roma: per lui è solo business? Le ultime scelte fatte lascerebbero propendere per questa ipotesi.
Qualificazione
Ovviamente ci riferiamo alla Champions. Sarà vitale ritornarci subito per non rendere ancora più disastrato il conto economico del club. Il discorso non vale solo per la Roma, ovviamente. Ormai non si può più pensare di restare competititivi senza partecipare al torneo più importante. Tornarci però non sarà semplice, visto che le milanesi crescono (l’Inter di Conte in particolare), la Juventus scappa sempre più lontana, il Napoli non dà segnali di cedimento, la Lazio di Inzaghi è sempre lì in corsa. E poi ci sono le grandi sorprese come l’Atalanta, pronte a rendere il cammino verso i primi quattro posti sempre più complesso.
Rifondazione
Ripartire dai giovani, lo abbiamo già detto. Ma non è pensabile immaginare la Roma del futuro senza un’anima al suo interno: servono i romani e romanisti. Come lo sono stati Di Bartolomei, Giannini, Conti, Totti e De Rossi. E allora sarà vitale trattenere a Trigoria Florenzi, Lorenzo Pellegrini e il giovane futuro capitano Riccardi. Da loro la Roma dovrà ripartire. Non ci sono alternative.
Squadra
Dovrà essere giovane ma anche molto competitiva. Per questo il lavoro di Petrachi sarà difficilissimo. Dovrà muoversi fra mille vincoli legati agli ingaggi, all’età e alla potenziale rivendibilità futura. Dovrà anche discutere i rinnovi di Zaniolo (come fai a privarti del miglior giovane della serie A in un momento come questo?) ed El Shaarawy, il capocannoniere di questa stagione giallorossa. Con il Faraone si dovrà trovare un’intesa sullo stipendio: non sarà una passeggiata di salute.
Tifoseria
Ferita, delusa, amareggiata, tradita. La Curva Sud è stata chiara nella notte dell’addio a De Rossi: lo strappo è forse irreparabile, la frattura insanabile. I cori dell’Olimpico e gli striscioni che in questi giorni hanno tappezzato il mondo contro Pallotta sono una testimonianza chiara e cristallina di un malumore enorme nei confronti della società americana. Si deve però andare avanti per il bene della Roma. E per farlo l’aziendalista Pallotta dovrà fare delle scelte che vadano anche a favore del cuore e non dei freddi e spietati numeri. Il bilancio è importante ma a volte anche una scelta inaspettata che pensi prima ai tifosi potrebbe risultare vantaggiosa.
Unità
Tifosi, società e squadra: immaginare che possa ritornare quel tutt’uno che contraddistinse la Roma in quella magica serata contro il Barcellona in Champions è ormai utopia. Eppure quella comunione di intenti portò la squadra ad un passo dal sogno. Basterebbe davvero poco per riaccendere la fiamma dell’entusiasmo dei tifosi. Un esempio? Essere chiari quando si parla di strategie.
Vittorie
Sono il vero tallone d’Achille della Roma americana. Zero trofei. La stanza delle coppe completamente vuota da 11 anni con quel 26 maggio 2013 (finale di Coppa Italia persa contro la Lazio) ancora lì, come una macchia eterna sulle ambizioni di un club che ha vissuto troppo di annunci e mai di concretezza. Un neo potrebbe essere stato quello di aver puntato in questi anni sempre e soltanto sulla Champions, un torneo al momento fuori dalla portata del club capitolino. Si è sempre preferito un piazzamento fra le prime quattro in campionato ad una Coppa Italia, ad esempio. E’ vero, economicamente non c’è paragone ma riportare la gente in strada per festeggiare la vittoria di una competizione potrebbe aiutare a far dimenticare ai tifosi i tanti errori compiuti lungo il percorso di crescita del club.
Zaniolo
E’ stato eletto il miglior giovane italiano in serie A. E’ stato forse l’unica vera intuizione vincente di Monchi (ok, aggiungiamoci anche Under, anche se quest’anno si è un po’ perso). La Roma sta trattando il suo rinnovo e ha l’obbligo di non perderlo. Cederlo (magari alla Juve) acuirebbe ancora di più il malessere di una tifoseria già violentemente tramortita dalla pessima gestione dell’addio di De Rossi. Il 19enne Nicolò è il giovane da cui far ripartire il progetto societario, altro che pedina di scambio o potenziale plusvalenza...
ROMA - Dall'addio di De Rossi al futuro di Zaniolo, dallo strappo fra la tifoseria e la società alla mancanza di chiarezza di Pallotta. La Roma americana ha appena terminato la sua stagione più travagliata e ha ora il dovere di ripartire con un progetto differente per tornare subito in Champions League. Abbiamo analizzato i problemi che sta attraversando la dirigenza e provato ad evidenziare i punti sui quali far leva per ripartire e rialzare l'umore di un pubblico depresso e stravolto dall'ennesima annata senza vittorie da mettere in archivio il prima possibile.
Allenatore
Dopo aver inseguito e cullato per settimane il sogno Conte - poi destinato all’Inter - la Roma ha scelto Gasperini per ripartire. O meglio: avrebbe. Il tecnico dell’Atalanta deve liberarsi da Percassi e non sarà una passeggiata. Con Gasp in giallorosso il progetto giovani della nuova Roma potrebbe ripartire ma le incognite sul futuro restano e sono anche numerose. Riuscirà il tecnico dell’Atalanta (che all’Inter fallì) a resistere alle pressioni di un ambiente così complicato come quello romano?
Baldini
E’ stato additato dai tifosi della Roma (e non solo) come l’artefice dell’addio a De Rossi. In questi anni le sue scelte da consulente hanno fatto discutere e, soprattutto, non hanno portato i successi tanto attesi. Le feroci contestazioni di questi giorni hanno creato una frattura probabilmente insanabile fra lui e i tifosi. Come si può proseguire in questo stato? La risposta la deve dare Pallotta che di Baldini si fida ancora nonostante il terremoto DDR.