© REUTERSRoma è una città che ha fame di vittorie e soprattutto di entusiasmo. E così è bastato che una tifosa intercettasse Antonio Conte su una spiaggia di Porto Cesareo, in Salento, perché l’aspettativa già alta su un possibile sbarco a Trigoria aumentasse di intensità. Conte, che non è uno sprovveduto, alla domanda sulla Roma ha risposto con un sorriso e un doppio «Vediamo» che non dà alcuna indicazione. Eppure ormai l’ipotesi è diventata realtà, per suggestione collettiva oltre che per speranza dei delegati di James Pallotta. E lo stesso Conte, che si sta tenendo aperta ogni porta in attesa delle decisioni di Juventus, Inter, Psg, Bayern Monaco e Manchester United, non ha interesse a spegnere il fuoco.
LA SITUAZIONE. La giornata di relax nella terra natia, la Puglia, è trascorsa peraltro in compagnia di due ex calciatori della Roma: Paolo Baldieri e Gigi Garzya. Qualcuno ha voluto leggerci un altro indizio, abbinandolo all’assunzione ormai certa dell’altro amico salentino Gianluca Petrachi come direttore sportivo. Sta di fatto che, finché Conte non firma per un altro club, la Roma merita di essere considerata un’interlocutrice credibile. Se poche settimane fa Guido Fienga aveva accolto nella nuova sede dell’Eur il premier Giuseppe, tifoso giallorosso e pure pugliese di nascita, stavolta sogna di ospitare un altro Conte, l’allenatore Antonio, per cominciare una storia dalle prospettive imperscrutabili. Del resto le alternative sondate da Baldini, da Sarri a Gasperini, non sono meno dense di incognite. E Giampaolo non è un nome che infiammerebbe i tifosi. In questo can can mediatico, alimentato ad arte, la Roma rischia un autogol: soltanto un altro Conte - Allegri? - potrebbe far dimenticare l’eventuale delusione di un rifiuto.
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