NAPOLI - Le voci di dentro, quelle di fuori, quelle che hanno un senso, quelle che potrebbero averlo, quelle che non ne hanno e però si alzano, prepotenti, nell’universo del mercato che verrà: Paese che vai e usanze che trovi, praticamente le stesse, perché in questo Mondo ch’è una palla c’è uniformità di usi e costumi e ciò che viviamo qua si realizza altrove. Il Napoli che verrà è ancora da definire, ha varie risposte da dare a se stesso, domande che attendono risposte...
BABY REAL - Il primo nome, evidenziato con un cerchietto azzurro, resta quello di Federico Valverde, ventuno anni a luglio, centrocampista cresciuto nella Real casa del calcio, uruguayano di lotta e di governo, un profilo ideale per la Filosofia del Napoli: le prime mosse, di avvicinamento, appartengono allo scorso mese di gennaio, quando Giuntoli è uscito allo scoperto e ha annunciato al management dell’enfant prodige di essere seriamente interessato. Però si chiamano «preliminari», ce ne vorrà ancora, servirà discutere, studiare, trovare contatti su un equilibrio finanziario ch’è diverso tra chi compra e chi vende.
VIVE LA FRANCE - Ma c’è un movimento che è difficile da decifrare e si spargono indiscrezioni che hanno bisogna di verifiche successive. Florian Thauvin, un talento vero, può stare tranquillamente nel data-base di qualsiasi club, soprattutto adesso che il suo rapporto con l’OM pare un po’ appesantito. E’ un esterno che ha fantasia, bella corsa e tante altre cose assieme e il Napoli ci ha fatto un pensierino, ch’è rimasto là, perché poi in questo finale di stagione sarà utile avere un prospetto ampio sul rendimento complessivo.
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