MILANO - Seconda miglior difesa del campionato, ma i lavori sono sempre in corso. Soprattutto perché l'Inter potrebbe perdere Miranda a metà del cammino, nonostante sia fresco di rinnovo contrattuale. Il brasiliano potrebbe avere i giorni contati a Milano: l'eliminazione dalla Champions League è uno stimolo in meno anche per lui, che garantiva a Spalletti quella comprovata esperienza a livello internazionale. Da alternativa di lusso a insofferenza di chi non si sente valorizzato, il passo è tremendamente breve. L'inconveniente di un'uscita di scena anticipata di Miranda non lascerebbe l'Inter in braghe di tela, ma suggerisce di correre ai ripari in tempi ristretti.
Il reparto che la scorsa estate è stato sistemato quasi del tutto a parametro zero – De Vrij e Asamoah, Ausilio ha messo mano al portafoglio solo per Vrsaljko – ora ha bisogno di qualche ritocco. Materiale buono per un'Inter futura protagonista anche in Europa: ci si pensa fin d'ora, al di là della necessità di tappare la falla di una partenza improvvisa. Via Miranda, dentro Andersen: detta così è una soluzione che brucia i tempi e segna un bel ricambio generazionale. Dodici anni di differenza tra Miranda e il danese della Sampdoria che ha preso grande dimestichezza col campionato italiano.
L'Inter, in ogni caso, non vuole farsi trovare impreparata: l'effetto-domino scatterebbe immediato. Con il mercato invernale esteso fino al 31 gennaio, si ragiona leggermente a più ampio spettro. Senza dimenticare la prossima stagione e un parametro zero come Diego Godin dell'Atletico Madrid: il contratto in scadenza dell'uruguaiano apre a ogni soluzione, compresa quella interista. A breve può esserci l'affondo decisivo.