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MILANO - La trattativa che avrebbe dovuto portare Nikola Kalinic al Tianjin Quanjian andava avanti da oltre due mesi, con il club allenato da Fabio Cannavaro che si era spinto a offrire cifre elevatissime per tesserare la punta croata: alla Fiorentina 40 milioni di euro per il cartellino, 12 milioni a stagione per tre anni all'attaccante.
PROBLEMA COMMISSIONI - Il passaggio di Kalinic in Cina era vicinissimo al realizzarsi, ma proprio quando l'operazione era in via di definizione, l'intermediario Fali Ramadani pare abbia chiesto ben 20 milioni di euro di commissione al Tianjin Quanjian(l'agente del classe '88 è Tomislav Erceg): la risposta negativa del club ha fatto saltare tutto. E' incredibile come un'operazione da 112 milioni di euro totali sia tramontata a causa della richiesta dell'agente-intermediario, dopo che appena due giorni fa si era arrivati a una soluzione definitiva su tutti i fronti.
RICHIESTA PAGAMENTI - La Fiorentina aveva chiesto delle garanzie sul pagamento dei 40 milioni di euro per il cartellino di Kalinic, dopo essere venuta a sapere che, per l'operazione Witsel, il Tianjin Quanjian aveva versato l'intera cifra pattuita in un solo giorno. Proprio ieri mattina Fali Ramadani, dopo essere venuto a conoscenza del rifiuto del club di pagargli la commissione richiesta, ha telefonato la società cinese per comunicare che Kalinic aveva deciso di restare a Firenze.
La speranza a questo punto è che il croato, visto l'impegno che si è preso con i tifosi della Fiorentina, non cambi idea la prossima estate, decidendo clamorosamente di andare a giocare nel campionato cinese.
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