DIMARO-FOLGARIDA (TRENTO) - Un po’ come sfogliare le margherite: e non c’è da chiedersi, stavolta, se l’ama o non l’ama, ma se arriva o resta a Buenos Aires, squarciando - e quasi definitivamente - un sodalizio già sufficientemente lesionato. Il calcio, ai tempi del Pipita, è materia scivolosa, che «costringe» ad attivarsi, che spinge il Napoli a guardare ovunque, non solo nei cieli per capire se spunterà l’aereo con su Higuain: ed è cominciato il giro di perlustrazioni, prima Icardi (che ha detto al Corriere dello Sport-Stadio: «Resto qua»), poi una veloce però profonda analisi su Carlos Bacca, che ha voglia di Champions League, che con il Milan è in rottura, che ha il senso innato del gol, è un avvoltoio ma è anche uomo da 30 milioni di euro. Eccola qua la nuova opzione, molto più di un pensierino nelle notti di Dimaro-Folgarida, la chiameremo idea fondata e percorribile, perché i rapporti Napoli-Milan sono solidi e c’è già stato modo di sentirsi, anche recentemente, parlando di De Sciglio. Ecco un piano- preventivo da attrezzare, perché è impossibile - attualmente - intuire gli scenari che si creeranno e De Laurentiis non intende restare spiazzato dinnanzi ad un eventuale addio del centravanti: ne va individuato un altro, che abbia caratteristiche ed autorevolezza, che abbia appeal (tecnico): Carlos Bacca, trent’anni a settembre, uno che in carriera ha segnato 151 gol, che con il Milan ne ha fatti 20 (e sembrano quasi esser passati sotto silenzio), che con il Siviglia ha vinto due Europa League, realizzato 49 reti e ventidue assist.
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ALLORA, GONZALO? - È una domanda che diventa un’eco e si prende la Val di Sole, ma quel che sarà el Pipita lo sa (esclusivamente) Gonzalo Higuain, che pare voglia esserci, perché un professionista così fa, e concede però pure la libera interpretazione che accada qualcosa. Meno otto: e il count down dalla data simbolo di quest’estate arroventata s’avvicina, poi i giochi saranno chiusi, impossibile avvicinarsi a De Laurentiis, non potendo contare sul valore giuridico della clausola, quel passepartout per prendersi Higuain pagando 94 milioni e 736mila euro.
GLI SVILUPPI - La verità è però avvolta nelle nuvole di Dimaro: el Pipita vale per ciò che ha raccontato suo fratello Nicolas, «non rinnoveremo il contratto», con la consapevolezza che per andar via, la Juventus o altri Mondi, l’Arsenal o qualsiasi altra, bisognerà sbrigarsi (perché carta canta) e procedere con il bonifico bancario, con il versamento d’una somma che non allieverebbe, al San Paolo e nei dintorni, la delusione, la sofferenza e persino il «dolore».
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