Ariedo Braida non si muove da Barcellona

Il club blaugrana e il dirigente sportivo italiano si legano per altre cinque stagioni. L'ex ds del Milan, giunto in Catalogna nel febbraio del 2015, ultimamente era stato cercato proprio dal club rossonero, che sognava di riportarlo in Italia.
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA) - In attesa dell’anelato annuncio del rinnovo di Neymar, il Barcellona blinda Ariedo Braida. L’esperto dirigente sportivo italiano, uno dei principali artefici delle fortune del pluridecorato Milan dell’Era Berlusconi, prolunga la relazione con il club blaugrana per altre 5 stagioni, cedendo così al pressing a oltranza del presidente del Barça Josep Maria Bartomeu, determinato a non farsi sfuggire uno dei migliori uomini mercato del pianeta.

FUORICLASSE - Finché Bartomeu sarà il numero uno della società catalana, Braida non si muove da Barcellona. Tira un sospiro di sollievo il presidente blaugrana, che nelle ultime settimane ha seriamente temuto di perdere il fido consigliere personale, corteggiato da alcune delle principali società europee. Tra gli scenari più allettanti, a quanto pare, quello di un clamoroso ritorno al Milan, che stava stuzzicando particolarmente il dirigente sportivo friulano, anche per motivi personali, visto che la famiglia, al momento, continua a risiedere in Lombardia. Alla fine, però, a pochi giorni dalla scadenza del contratto, prevista per il prossimo 30 giugno, è arrivata l’anelata fumata bianca. Braida, che ha compiuto 70 anni lo scorso 21 aprile, mette radici in Catalogna fino al termine della presidenza Bartomeu, fissata, salvo terremoti societari, per l’estate del 2021. Atterrato nel pianeta Barça nel febbraio del 2015, per dedicarsi soprattutto al mercato internazionale, Braida ha appena sottoscritto un nuovo contratto da consigliere presidenziale. Continuerà, pertanto, a collaborare a stretto contatto con Albert Soler, Direttore delle Relazioni Internazionali della società, e con il Segretario Tecnico Robert Fernandez. Entusiasti del lavoro svolto finora, i dirigenti blaugrana non hanno voluto lasciarsi sfuggire l’esperienza e il fiuto dell’uomo che portò a Milano, tra gli altri, Van Basten, Weah, Shevchenko e Kakà, solo per citare gli ultimi quattro Palloni d’Oro rossoneri.

@andydepauli

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