PALERMO - Nove non bastano. Preparatevi al decimo cambio di panchina perché tra Zamparini e Ballardini dal gelo si è passati alla rottura. Che non è totale ma nei fatti apparirebbe scontata anche se ieri, si è registrato un clamoroso segno di disgelo: Ballardini ha telefonato al presidente, il faccia a faccia, è stato fissato per la prossima settimana. Ma le loro strade ugualmente si allontanano. Questione di feeling e di prospettive. Di progetti e di caratteri che cozzano. Quelle sfumature che non avevano permesso a Ballardini piena sintonia con la squadra. Situazione paradossale, da definire al più presto. (... ) Ballardini ha percepito, premio salvezza incluso, 700mila euro netti, il contratto per la prossima stagione ne prevede 400mila, più i premi. Condizioni che il tecnico, a quanto pare, vorrebbe ridiscutere dopo avere mantenuto la serie A. Soliti discorsi di prima, quando la B sembrava inevitabile, e a impresa compiuta. Tutto insomma fa pensare ai titoli di coda.
SOLUZIONI - Zamparini ha bisogno di vendere, non sarà facile lavorare con i giovani, i tifosi sono in agitazione. Partire a handicap, con un allenatore e un presidente che si ignorano, non avrebbe senso. Le ipotesi sul dopo Ballardini sono ricche di significato. Prima: un giovane. L'identikit porta a Oddo, Stellone e Simone Inzaghi, nell'ordine. Se si cerca un uomo di esperienza, si potrebbe profilare il clamoroso ritorno di Pioli o dell'ex (da calciatore) Reja. Dipende dalla scelta del direttore sportivo: gettonatissimo Foschi in dirittura d'arrivo, gradito a tutti. Poi Salerno. Ma soprattutto Foschi che a Palermo ha lasciato cuore e risultati.
Zamparini pensa a Stellone per la panchina
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