ROMA - Mancano solo le firme sui contratti. Entro domani Cesare Prandelli tornerà a Roma e diventerà ufficialmente il nuovo allenatore della Lazio. La scelta di Lotito e Tare, in piena sintonia, è fatta. Punteranno sull’ex ct dell’Italia per allestire un progetto di rilancio dopo una stagione fallimentare e la caduta dal terzo all’ottavo posto. Coincidevano interessi e motivazioni tra società e tecnico. Prandelli non cercava un ingaggio faraonico ma equo, perché ha già guadagnato tanto in carriera. Voleva soprattutto un club nel campionato italiano che gli offrisse l’opportunità di costruire un ciclo (modello Fiorentina) e una squadra in grado di proiettarsi al vertice della serie A attraverso le idee, una sana programmazione e un lavoro quotidiano sul campo che adora come qualsiasi maestro di calcio. Lotito, dopo dodici anni di gestione nel limbo interrotto da due Coppe Italia e da una Supercoppa, aveva bisogno di svoltare e di dare una sterzata alla Lazio, contestata dai suoi stessi tifosi.
Da mesi gli chiedono di abbandonare la società e disertano lo stadio Olimpico. Era chiaro, anzi chiarissimo, che il presidente, attraverso la scelta dell’allenatore, avrebbe voluto dare un segnale forte di rilancio e che anticipasse un mercato dove cercherà di essere protagonista. Questo è il suo primo passo. Nel calcio non c’è niente di scontato e non c’è garanzia di successo, ma il curriculum conta. E senza niente togliere alle prospettive di Simone Inzaghi, che ha lavorato bene nei cinquanta giorni in cui ha ereditato la panchina da Pioli, era ovvio che il momento storico della Lazio richiedesse alla società un cambio di rotta. Così si spiega la convocazione di Jorge Sampaoli, ex ct del Cile, due settimane fa a Roma. Sarebbe stato un modo diverso e altrettanto affascinante di ripartire. La Lazio voleva e cercava un tecnico di alto profilo, a cui affidare la ricostruzione. Obiettivo primi cinque posti e poi Champions. Sampaoli, Prandelli e Ventura (vicino alla nazionale italiana) sono gli unici tre allenatori che Lotito ha incontrato prima di compiere una scelta che attende solo l’annuncio.
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