© EPAROMA - Faccia pulita, timido fino all'eccesso, esageratamente educato, André Gomes ci ha messo poco per farsi voler bene dai calciatori del Valencia, che l'hanno subito adottato quando ha fatto capolino all'ingresso dello spogliatoio, a metà luglio del 2014. I compagni, ad iniziare dal mattacchione Diego Alves, gli rinfacciano tutt'oggi quei primi giorni, in cui ancora ventenne interrompeva i preparativi in vista dell'imminente allenamento per alzarsi con stile impeccabile a salutare ogni nuovo venuto. Una volta in campo, poi, è sparito nel giro di un paio di finte eleganti e di accelerazioni supersoniche anche il sospetto che il suo arrivo nella nuova realtà fosse dovuto esclusivamente a una mera speculazione commerciale. Il cartellino del talentuoso centrocampista di Grijó, poco più di 10 mila anime nell'hinterland di Oporto, infatti, prima dell'acquisto definitivo da parte del club levantino apparteneva alla Merton Holdings Limited, un fondo d'investimento di proprietà proprio di quel Peter Lim, che solo un paio di mesi prima si era accaparrato il pacchetto di maggioranza della società. (...)
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PASSIONI - Il 21 che porta sulle spalle è un omaggio all'idolo d'infanzia Zinedine Zidane, ma anche a Pablo Aimar, che ha spiegato in ogni dettaglio in quell'unico anno di convivenza nelle fila del Benfica. Pedina centrale nel progetto del ct portoghese Fernando Santos, André Gomes è piuttosto attivo su Instagram, ammette di non saper resistere a un buon piatto di paella e di affezionarsi agli scarpini da gioco, quando trova quelli che lo mettono davvero a suo agio. Non è raro che li utilizzi fino al limite del logorio. Ragazzo elegante, dalle scarpe consumate a furia di tocchi di classe.
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