ESCLUSIVO Il Milan ai cinesi per 700 milioni

Questa la short list sul prossimo proprietario del Diavolo. Fininvest cederà subito il 70%, operazione curata da un noto studio legale romano
di Pasquale Campopiano
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ROMA - Mister C. Dove la C sta come Cina stavolta, come una nazione intera in potente e permanente espansione calcistica. Stavolta non ci sono fantomatici Bee che millantano offerte, stavolta ci siamo. Il Milan è a un passo dalla fine di un’era e dall’inizio di una nuova. Silvio Berlusconi sta per cedere il 70% delle azioni rossonere a una cifra vicina ai 400 milioni di euro. Meno, molto meno del miliardo di euro con il quale doveva chiudersi l’operazione Taechaubol (con i primi 500 milioni per la metà delle quote, come sappiamo, mai arrivati). Forse per questo più credibile. L’acquirente è un magnate cinese, l’advisor è un esperto finanziario americano. Da fonti accreditate si sa che la firma è imminente, forse già entro la prossima settimana.

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L’OPERAZIONE FINANZIARIA – Il 70 % subito, il restante 30 % nel giro di un anno. La prima firma entro pochi giorni, quella definitiva al massimo al termine della prossima stagione. Da una parte la Fininvest, proprietaria del 99,9 % delle azioni (perché lo 0,1, come noto, è distribuito tra i tifosi del Diavolo), dall’altra l’offerta cinese (capiremo tra poco se riferita a un singolo o una cordata) capeggiata, questo è certo, dall’advisor italoamericano Sal Galatioto, proprietario della Galatioto Sport Partners, società americana con sede a New York incaricata della due diligence. L’offerta è già sul tavolo della famiglia Berlusconi, e, stando alle indiscrezioni, siamo in fase di trattativa decisamente avanzata.

Per convincere i cinesi ad effettuare l’investimento, l’ex banker di Lehman Brothers, Salvatore Galatioto appunto, avrebbe preparato un piano immediato di introiti: 300 milioni di euro nel giro di un anno soltanto tra partnership, merchandising e sponsorizzazioni. Il tutto sfruttando il marchio A.C. Milan, tra i più famosi, se non il più famoso, soprattutto nell’estremo oriente.

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CHI COMPRERA’ IL MILAN – A un naso attento, l’odore fresco e intenso della trattativa sarà stato avvertito non più di un paio di mesi fa, quando il Milan stesso ha aperto il sito ufficiale del club anche in lingua cinese. Della serie “stiamo arrivando”. Arrivano i rossoneri, ma arrivano anche i cinesi a comprarci. E veniamo al dunque: i protagonisti dell’operazione più importante della storia recente del Milan saranno due: Silvio Berlusconi (rappresentato da sua figlia Marina, presidente di Fininvest) come seller e uno degli uomini più ricchi della Cina come buyer. Uno, a quanto pare, e non una cordata. La nostra fonte parla del sesto uomo più ricco della Repubblica Popolare cinese, patrimonio stimato di poco inferiore ai 10 miliardi di euro. Certezze sul nome, anche per questioni strettamente finanziarie e borsistiche, non ce ne sono ancora, ma indizi sì. Secondo la classifica stilata dall’autorevole Forbes nel 2015, questi sono i 10 uomini più ricchi della Cina:

Il nostro uomo sarebbe tra questi. Il sesto in classifica è Robin Li, patrimonio stimato circa 10.4 miliardi di dollari, magnate dei motori di ricerca cinesi su internet. Il ballottaggio è con He Xingjian, patrimonio 9,3 miliardi, tycoon cinese e re dei condizionatori. Ma siccome si tratta e tratta Silvio Berlusconi, tutto e il contrario di tutto può accadere. La short list, comunque, dovrebbe essere questa, miliardi in più, miliardo in meno. Anche se dovesse essere una cordata, farebbe riferimento a uno di questi 10 potentissimi uomini. Altra indiscrezione attendibile: l’operazione di cessione del Milan è stata portata avanti e sarà conclusa in un noto studio legale romano. Da Roma a Pechino, c’è una sola certezza: il Milan che verrà parlerà cinese.

ANCHE L'INTER SI APRE AI CINESI

L'ANSA CONFERMA - «La società Milan e il consorzio cinese interessato al suo acquisto dovrebbero definire un accordo per giugno. Queste le indiscrezioni emerse oggi dal mondo finanziario. Secondo l'agenzia Bloomberg, che cita fonti vicine al consorzio, i cinesi puntano a trovare un accordo con Silvio Berlusconi per il mese di giugno. Il consorzio, che è formato da una serie di investitori nel comparto dell'energia rinnovabile e dei media, sarebbe d'accordo sulla maggior parte dei punti chiave dell'accordo, ma sarebbe intenzionato a non far proseguire la trattative oltre giugno. Il consorzio punta a una quota variabile da un 50% della società (obiettivo minimo) fino al 70%. Sempre secondo Bloomberg, sarebbe invece in stallo la trattativa tra il Milan e Bee Taechaubol, l'uomo d'affari indonesiano a capo della società finanziaria Thai Prime, che si occupa di private equity e vanta un patrimonio stimato in 1,2 miliardi di dollari. Forbes, a gennaio, aveva stimato in 775 milioni di dollari il valore del Milan». Tre ore dopo, anche l'Ansa conferma: i cinesi prendono il Milan.

@paskampo


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