NIZZA (FRANCIA) - Visto da quaggiù, il mercato è un’entità (apparentemente) astratta: ma è sensazione passeggera, come se si fosse in vacanza, perché da oggi si (ri)comincia a far sul serio, a pensare ciò che serve, a ritagliarsi uno spazio delimitato tra la fascia e il centro della difesa. Comprare, ovvio: mica per il gusto di farlo, né per allargare un organico che di suo è già abbondante e andrà sfoltito; e poi, già 6 arrivi, una squadra rinnovata. Adesso servono i ritocchi, va completato il mosaico, va ultimato il Napoli che ha molto di più di una sua fisionomia ed ha (ancora) ben poco da acquistare: un difensore centrale, un esterno e, se poi dovesse salutare Inler, beh servirà cercare un mediano-mezzala per consegnare a Sarri i settori completi e con le alternative giuste.
OH MARIOS - Le gerarchie sono state ridisegnate ed il corazziere da affiancare ad Albiol, a Chiriches, a Koulibaly è un greco gigantesco (1 metro e 90) che in serie B ha fatto bene (trentatré presenze), ha segnato persino parecchio per un difensore (quattro reti) e convinto non solo il Bologna, ma anche De Laurentiis, Sarri e Giuntoli e quindi il Napoli: Marios Oikonomou (23 anni tra due mesi) s’è staccato del gruppo, è l’uomo solo che comanda la graduatoria dei rinforzi e per il quale si andrà all’assalto, non appena i tempi saranno maturi e da Casteldebole arriveranno i messaggi subliminali utili per scuotersi e dare il via a Caselvolturno. L’opzione rossoblù su Andreolli è un passo in avanti, un segnale quasi inequivocabile che si possa cominciare a procedere, però serve altro ancora, perché il mercato è questo ed ha bisogno di collocare ogni tassello. Oltre Oikonomou adesso c’è il vuoto, dispersi nella nebbia di problemi vari e più o meno annunciati rimangono (staccati) gli altri: Maksimovic (24 circa) piacerebbe sempre, se non ci fosse quella richiesta ritenuta «mostruosa» da venti milioni di euro. A quelle cifre non si comincia nessuna negoziazione.
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