Di Maria, incredibile dall'Argentina: "Libertà limitata se vuole tornare"

Il futuro dell'ex Juve è un caso di Stato: dopo le minacce ricevute si complica la possibilità di una nuova esperienza con il Rosario Central
Di Maria, incredibile dall'Argentina: "Libertà limitata se vuole tornare"© Getty Images

In Argentina continua a tenere banco il caso Di Maria. Da quando l'ex giocatore della Juventus ha raccontato di chiudere la sua carriera in patria si sono moltiplicate le inquietanti circostanze che hanno finora allontanato un possibile accordo con il Rosario Central: minacce, sparatorie, biglietti minatori. Un autentico caso di Stato.

Dall'Argentina: "Tornando Di Maria dovrebbe perdere alcune libertà"

L'ultimo a intervenire sulla questione è stato il governatore della provincia argentina di Santa Fé, Maximiliano Pullaro, che come riportato da AS ha chiarito che le autorità non hanno contattato il giocatore per garantire la sua sicurezza e quella della sua famiglia: “Tutti coloro che hanno minacciato Di Maria sono stati arrestati immediatamente. Se sarà disposto ad accettare le modalità che ha lo Stato per garantire la sicurezza, cioè la perdita di alcune libertà, saremo immediatamente disposti a mettergliele a disposizione".

Milei: "Lo Stato deve garantire la sicurezza di Di Maria"

Il presidente dell'Argentina, Javir Milei, ha addirittura affermato che: “Lo Stato deve garantire la sicurezza di Di María”. Qualche mese fa, il ministro della Sicurezza Patricia Bullrich era sulla stessa linea: “Ho parlato due o tre volte con il padre di Di Maria. Erano molto spaventati e li capisco. Questi criminali prendono di mira le persone più famose e suscitano molto scalpore. Io lo chiamo narcoterrorismo"


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Di Maria: dove giocherà nella prossima stagione?

In questo momento l'attaccante del Benfica (il suo contratto scade il 30 giugno) è impegnato in Coppa America con l'Argentina  e non vuole sentire parlare del suo futuro. A 36 anni, Di Maria deve però decidere dove giocherà la prossima stagione: potrebbe rinnovare con il Benfica o raggiungere Messi all'Inter Miami. Non mancano le offerte dall'Arabia Saudita. Si allontana il ritorno al Rosario Central.


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In Argentina continua a tenere banco il caso Di Maria. Da quando l'ex giocatore della Juventus ha raccontato di chiudere la sua carriera in patria si sono moltiplicate le inquietanti circostanze che hanno finora allontanato un possibile accordo con il Rosario Central: minacce, sparatorie, biglietti minatori. Un autentico caso di Stato.

Dall'Argentina: "Tornando Di Maria dovrebbe perdere alcune libertà"

L'ultimo a intervenire sulla questione è stato il governatore della provincia argentina di Santa Fé, Maximiliano Pullaro, che come riportato da AS ha chiarito che le autorità non hanno contattato il giocatore per garantire la sua sicurezza e quella della sua famiglia: “Tutti coloro che hanno minacciato Di Maria sono stati arrestati immediatamente. Se sarà disposto ad accettare le modalità che ha lo Stato per garantire la sicurezza, cioè la perdita di alcune libertà, saremo immediatamente disposti a mettergliele a disposizione".

Milei: "Lo Stato deve garantire la sicurezza di Di Maria"

Il presidente dell'Argentina, Javir Milei, ha addirittura affermato che: “Lo Stato deve garantire la sicurezza di Di María”. Qualche mese fa, il ministro della Sicurezza Patricia Bullrich era sulla stessa linea: “Ho parlato due o tre volte con il padre di Di Maria. Erano molto spaventati e li capisco. Questi criminali prendono di mira le persone più famose e suscitano molto scalpore. Io lo chiamo narcoterrorismo"


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