ROMA - Pace? No, più che altro una tregua. Tra Cavani e Neymar non c'è sintonia, questo è chiaro. Lo si è visto apertamente in campionato, si è cercato di camuffarlo ieri sera in Champions League, nella netta vittoria del Psg al Parco dei Principi sul Bayern Monaco dell'ex Ancelotti.
«TUTTE FALSITA'» - Entrambi hanno segnato, così come Dani Alves, il "fido" amico di Neymar. A fine partita, a modo loro, hanno provato a negare e a stemperare gli animi, perché "prima di tutto c'è la squadra". "Ho letto un sacco di storie inventate - ha detto Neymar ai media brasiliani -. Si parla di cose che non si sanno, che non esistono". E a una domanda secca sul suo rapporto con Cavani, il brasiliano, piccato e con lo sguardo basso dice: "Ho già risposto". Poi, però, arriva l'elogio per l'altro compagno di reparto, Mbappé: "Un privilegio giocare con lui, sembra un trentenne per maturità. In futuro concorrerà per il Pallone d'Oro".
«SIAMO DIVERSI» - E Cavani? Ha messo da parte individualismi. Un calcio piazzato l'ha tirato lui, un altro Neymar. "Ci sono delle differenze - ha raccontato l'uruguaiano a Premium Sport -, ognuno ha il suo modo di pensare, essere, vivere, ma in campo dobbiamo essere una famiglia, è l'unica cosa che conta".
El Pais, nei giorni scorsi, aveva parlato di un'offerta da un milioni di euro del Psg al Matador per rinunciare a calciare i rigori in favore di Neymar.
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