VALENCIA (SPAGNA) - Pari a reti bianche per l’Atletico Madrid, che a tre giorni dal debutto in Champions League con la Roma, non riesce ad avere la meglio sul solido Valencia di Marcelino, che conferma quanto di buono mostrato nelle prime due uscite stagionali. Diverse le pedine fondamentali amministrate da Diego Pablo Simeone, in vista della trasferta italiana.
CON LA MENTE A ROMA - Il Cholo, fresco di rinnovo, continua ostinatamente a ripetere di pensare a una partita per volta, eppure a leggere la formazione di partenza del Mestalla, viene spontaneo congetturare che, almeno stavolta, un pensierino al confronto con i ragazzi di Di Francesco l’abbia fatto, visto che oltre allo squalificato Griezmann, mancano anche un altro paio di pedine più che importanti, come Gabi e Godin, che si accomodano inizialmente in panchina insieme a Gameiro e Fernando Torres. Il consueto 4-4-2, così, davanti all’intoccabile Oblak vede Savic e Lucas, con Juanfran e Filipe Luis larghi sulle fasce. Qualche metro più avanti, spunta il solido Thomas a completare la linea mediana con Koke, Saul e Yannick Carrasco. Davanti, ancora spazio ad Angel Correa, spalleggiato da Vietto. Marcelino, reduce dal pari al Santiago Bernabeu prima della sosta, risponde con uno schema speculare, in cui si fanno notare l’ex Fiorentina e Juventus Neto tra i pali, i fuoriusciti interisti Montoya, largo a destra, e Kondogbia in mezzo al campo, oltre a Zaza, che fa coppia in avanti con Rodrigo.
EQUILIBRIO - Due filosofie piuttosto simili, come ammesso da un compiaciuto Cholo alla vigilia, finiscono per dar vita a una gara maschia ed equilibrata, che si apre con un gran intervento del reattivo Neto, che neutralizza un tiro di Correa avvelenato da una involontaria deviazione di Garay. Non tarda la risposta del debuttante Andreas Pereira, che spara di poco alto. Sul fronte opposto, poi, i colchoneros potrebbero passare con Vietto, che dopo aver fatto secco il diretto marcatore, però, spara sopra la traversa da posizione più che favorevole. Ad inizio ripresa, ci provano con scarso successo Zaza e Gabriel Paulista, prima dell’ingresso in campo dell’esordiente Gonçalo Guedes tra i locali, e di Nico Gaitan, che costringe subito agli straordinari l’attento Neto. Simeone si gioca anche le carte Fernando Torres e Gameiro, ma il risultato non si schioda dal nulla di fatto.