© EPA Kalou sospeso dall’Hertha: violate le norme anti-Coronavirus
L'Hertha Berlino ha deciso di sospendere con effetto immediato il suo attaccante Salomon Kalou dopo che questi ha fatto una diretta Facebook, di circa 15 minuti, in cui non ha rispettato, ostentatamente, le regole del distanziamento sociale imposte dal Coronavirus e vigenti anche in Germania. Nelle immagini, si vede Kalou entrare in un ufficio e parlare da distanza ravvicinata con un membro dello staff. Quindi l'ivoriano ex Chelsea entra nello spogliatoio senza rispettare le norme di distanziamento dai compagni e saluta con strette di mano e pugni chi gli capita vicino. Il filmato continua con Kalou che, con il resto della squadra, si lamenta per il taglio degli stipendi durante questo periodo di emergenza. Non è tutto, perché poi Kalou si alza ed entra nell'infermeria dove un compagno sta effettuando il tampone. Il tutto sempre senza utilizzare le mascherine protettive.
La dura nota della lega calcio tedesca
Successivamente la Dfl, le lega calcio tedesca, aveva emesso una nota in cui sottolineava che "le immagini di Salomon Kalou dal centro sportivo dell'Hertha sono assolutamente inaccettabili. Non può esserci tolleranza su queste cose, soprattutto pensando a quei giocatori e quei club che hanno aderito alle linee guida avendo capito la gravità della situazione". Inevitabile il provvedimento di sospensione da parte del club di appartenenza del giocatore, seguito da un comunicato. "Salomon Kalou ha dato l'impressione, nel suo video, che i giocatori dell'Hertha non prendano sul serio le regole igieniche e di distanza prescritte dalle autorità sanitarie - è scritto nella nota della società berlinese -. Hertha BSC afferma che questo è stato l'errore di un singolo giocatore. Il fatto che altri membri della squadra non lo abbiano richiamato per la sua cattiva condotta, e abbiano invece risposto al saluto con una stretta di mano, dimostra come i riferimenti alle regole di distanziamento e igiene debbano essere più continui".
Le scuse di Kalou: “Non ci ho pensato”
"La squadra è divisa in quattro gruppi di otto persone e un gruppo di quattro per ogni allenamento - precisa comunque l'Hertha -. Questi gruppi usano spogliatoi diversi e mantengono le distanze". Inutili le scuse, tardive, del calciatore: "Mi dispiace se ho dato l'impressione di non prendere sul serio il Coronavirus. Mi scuso per questo. Al contrario, sono particolarmente preoccupato per le persone in Africa. Non ci pensavo, ero solo felice che i nostri test fossero negativi. Mi scuso anche con chi ho ripreso nel video, non sapevano che stessi trasmettendo in diretta".