Prove di dialogo tra i club della Superlega e l’Uefa? È ancora presto per dirlo, ma un inatteso passo verso il disgelo è arrivato dalle dichiarazioni di Bernd Reichart, il nuovo CEO di A22, la società che controlla il progetto della Superlega europea al quale hanno dato vita nell’aprile 2021 12 club, presto poi ridottisi a tre con Barcellona, Juventus e Real Madrid che non sembrano disposte ad abbandonare il progetto del rivoluzionario torneo destinato a sostituire l’attuale Champions League e a proporsi come alternativa alla riforma di quest’ultima competizione, già approvata a partire dal 2024.
Uefa-Superlega, è disgelo
Ospite del podcast “Einfach Mal Luppen”, a cura di Toni Kroos, centrocampista in forza proprio al Real Madrid, Reichart, tra i tanti temi toccati durante l’intervista, ha anticipato che settimana prossima effettuerà una “missione” a Nyon per parlare con i vertici dell’Uefa: “Abbiamo offerto alla UEFA un dialogo e questo invito è stato accettato. Sarò a Nyon la prossima settimana per parlare dell’argomento. Questo è anche ciò che intendo per dialogo, che l’altra parte sia ascoltata e ci si possa confrontare con le idee”. Cosa uscirà dal confronto e chi prenderà parte al dialogo è ancora presto per dirlo, ma il passo avanti è evidente dopo mesi di muro contro muro sfociato nella battaglia legale ancora in essere, visto che per gennaio è atteso il pronunciamento della Corte di Giustizia europea a Lussemburgo sull'accusa presentata da Barça, Juve e Real nei confronti di Uefa e Fifa per presunto monopolio nell’organizzazione delle manifestazioni calcistiche internazionali, dal cui esito possono dipendere le sorti del calcio mondiale.
Fair Play Finanziario, il progetto di riforma della Superlega
Reichart, ex CEO di RTL Deutschland Group, ha assunto l’incarico di Ceo del gruppo che c’è dietro la Superlega dallo scorso 19 ottobre e ha poi focalizzato l'attenzione durante il podcast su uno dei capisaldi della "nuova" Superlega, ovvero l'abolizione dei membri permanenti e quindi dei posti fissi all'interno della competizione, uno dei punti più criticati al momento della nascita del progetto: "Sicuramente non saremo d’accordo su tutto. Ma è un buon segno per i club che potrebbero ancora esitare in questo momento o addirittura temere sanzioni. L’impegno della UEFA affinché sia possibile un dialogo aperto sul futuro del calcio è un segnale positivo. Riteniamo che la competizione sportiva è uguale per tutti e deve dare a tutti i club la possibilità di vivere il sogno europeo. In Superlega non ci sono membri permanenti, non è un’entità chiusa". Poi una battuta sull'attuale gestione del Fair Play Finanziario da parte dell'Uefa: "Abbiamo bisogno di un FPF che punisca le violazioni, ma al momento non è così. Tutti i club competono per i migliori giocatori e quindi è una distorsione della concorrenza il fatto che club con risorse quasi illimitate possano pagare certe cifre per stipendi o trasferimenti".