ROMA - Altra storia, altra statua. A piombare nel mirino delle effigi, questa volta, è Michael Essien. Nella città di Kumasi l'ex centrocampista di Lione, Milan e soprattutto Chelsea ha ricevuto l'onore di essere ricordato nel suo paese di origine, il Ghana, con una figura statuaria che indossa la maglia dei Blues. L'attenzione rivolta dal Paese africano è apprezzabile ma chissà quanto lo stesso giocatore apprezzi una statua che apparentemente non lo ricordi poi così bene: per riconoscere i tratti somatici del centrocampista in forza al Persib (Indonesia) è necessaria un bel po' di fantasia.
COME MARADONA - Il caso "statue poco somiglianti" non tocca solo Essien ma anche altri suoi colleghi che negli ultimi mesi sono stati omaggiati allo stesso modo. Lo scorso marzo quella creata per il 5 volte Pallone d'Oro Cristiano Ronaldo nella sua Madeira (Portogallo) non aveva destato troppo entusiasmo, così come quella scoperta dallo stesso Diego Armando Maradona a Calcutta lo scorso dicembre, per la quale alcuni utenti sui social lo avevano paragonato a Roy Hodgson, ex commissario tecnico dell'Inghilterra.
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