ROMA - A 34 anni, e dopo avere giocato nei maggiori campionati europei, Djibril Cissé ha deciso di dire basta con il calcio professionistico. Si ritira perché sta male, ha un dolore all'anca si porta dietro da mesi e lo ha annunciato tra le lacrime durante un'intervista rilasciata a Canal Plus. «Il mio corpo non mi sostiene più, non posso andare oltre. A gennaio verrò operato all'anca, non sono più in grado di giocare a calcio ad alto livello e ho deciso di smettere», ha spiegato.
Nelle scorse settimane, Cissé aveva fatto parlare di sé per una brutta storia nella quale era rimasto coinvolto, un tentativo di estorsione al giocatore del Lione Valbuena per un video a luci rosse. Cissé è stato però riconosciuto in buona fede, rispetto al resto degli indagati, e le accuse a suo carico sono cadute.
SFORTUNATO - La sua carriera è stata un lungo giro sulle montagne russe. Gli esordi all'Auxerre di Guy Roux, quando sembrava destinato a diventare uno dei più forti centravanti del calcio europeo. Poi il passaggio al Liverpool, nell'estate del 2004, e il tremendo infortunio nell'ottobre dello stesso anno con la doppia frattura di tibia e perone della gamba sinistra dopo uno scontro di gioco nella gara contro il Blackburn.
Dopo il ritorno a grandi livelli, un altro drammatico incidente, stavolta prima dei Mondiali del 2006, con la Francia: nel corso dell'amichevole con la Cina, si rompe ancora tibia e perone, stavolta alla gamba destra. Da quel momento in poi è l'inizio del declino: torna in Francia, a Marsiglia, poi di nuovo in Inghilterra (al Sunderland) e in Grecia, al Panathinaikos. Le buone prestazioni nel campionato greco, convincono la Lazio a puntare su di lui nell'estate del 2011. Cissé a Roma fa coppia con Klose, ma rispetto al tedesco segna solo un gol in Serie A e a gennaio torna ancora in Premier League, stavolta al Qpr.
Le sue ultime squadre sono Al-Gharafa, Kuban Krasnodar e Bastia. Francesco Totti, nel 2003, lo indicò come uno dei quattro acquisti che servivano alla Roma per tornare a sognare lo scudetto.