Scommesse, la difesa dei Broker: "Siamo vittime, non gestori"© ANSA

Scommesse, la difesa dei Broker: "Siamo vittime, non gestori"

Il legale dei presunti gestori delle scommesse: "Sono soggetti gravemente ludopatici, vittime anche loro del meccanismo del gioco"

L'avvocato Vincenzo Scarano, legale di Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, i due presunti gestori delle puntate illegali on line che hanno coinvolto anche una dozzina di calciatori di serie A (tra cui Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Alessandro Florenzi), ha presentato oggi al gip di Milano Lidia Castellucci, la linea difensiva, evidenziando che per i due indagati può cadere l'aggravante contestata di aver organizzato il presunto giro di scommesse illecite e che loro, infatti, al pari degli sportivi, in sostanza, sarebbero stati meri scommettitori. "Sono soggetti gravemente ludopatici, vittime anche loro del meccanismo del gioco e non sono affatto gli organizzatori del giro di scommesse, erano amici in certi casi di alcuni calciatori".

La richiesta dei Pm per i presunti gestori

I due indagati hanno scelto di non rispondere alle domande della giudice nell'interrogatorio preventivo. Per loro i pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, hanno chiesto gli arresti domiciliari. Secondo la difesa, una misura come "l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria" può essere più che sufficiente, accompagnata da un percorso di recupero dalla ludopatia. E da un divieto, sempre secondo il difensore, di frequentare sale scommesse. "Per chi conosce bene come si svolgono i giochi su queste piattaforme illecite, si tratta di raccogliere il maggior denaro possibile, di chiamare altri scommettitori per averi maggior  bonus per giocare ancora", ha chiarito il legale per sostenere che De Giacomo e Fizzera non erano organizzatori. 


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La decisione del gip di Milano

Secondo il legale,  De Giacomo, 38 anni e presunto "coordinatore" del giro, secondo i pm, "da anni combatte con la ludopatia e nel 2022 provò per alcuni mesi anche ad andare in terapia, anche perché lui è nato tra le scommesse, la madre gestisce due sale". Il vero punto di questa indagine, però, ha detto ancora Scarano, è che i "soggetti coinvolti, ahimè, sono dei calciatori con grandi stipendi". E ancora: "Mi meraviglio anche del clamore mediatico, dettato probabilmente solo dalla presenza dei calciatori". In merito alle chat, "vanno prese per quello che sono, parliamo di ragazzi di 30 anni che tra loro hanno amicizie pregresse e parlano anche scherzando, non sono delinquenti incalliti". La gip, che dovrà valutare il pericolo di reiterazione del reato (sul reato di scommesse illegali per De Giacomo e Frizzera, sul riciclaggio per gli altri tre) deciderà nei prossimi giorni.

 

 


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L'avvocato Vincenzo Scarano, legale di Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, i due presunti gestori delle puntate illegali on line che hanno coinvolto anche una dozzina di calciatori di serie A (tra cui Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, Alessandro Florenzi), ha presentato oggi al gip di Milano Lidia Castellucci, la linea difensiva, evidenziando che per i due indagati può cadere l'aggravante contestata di aver organizzato il presunto giro di scommesse illecite e che loro, infatti, al pari degli sportivi, in sostanza, sarebbero stati meri scommettitori. "Sono soggetti gravemente ludopatici, vittime anche loro del meccanismo del gioco e non sono affatto gli organizzatori del giro di scommesse, erano amici in certi casi di alcuni calciatori".

La richiesta dei Pm per i presunti gestori

I due indagati hanno scelto di non rispondere alle domande della giudice nell'interrogatorio preventivo. Per loro i pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, hanno chiesto gli arresti domiciliari. Secondo la difesa, una misura come "l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria" può essere più che sufficiente, accompagnata da un percorso di recupero dalla ludopatia. E da un divieto, sempre secondo il difensore, di frequentare sale scommesse. "Per chi conosce bene come si svolgono i giochi su queste piattaforme illecite, si tratta di raccogliere il maggior denaro possibile, di chiamare altri scommettitori per averi maggior  bonus per giocare ancora", ha chiarito il legale per sostenere che De Giacomo e Fizzera non erano organizzatori. 


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