Stravolti da un insolito destino

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Stravolti da un insolito destino
Ivan Zazzaroni
4 min

Il botta-e-risposta a distanza tra Capello e Guardiola lo trovo giornalisticamente eccitante: nelle parole di due grandi tecnici stravincenti c’è la potenza dello sfogo nobile, c’è tanta verità, ci sono cose che per anni si sono tenuti dentro e ora escono libere dalle loro rispettabili bocche.

È (anche) una questione di ruoli: Fabio esercita da tempo il mestiere del commentatore televisivo con una franchezza e una competenza che valgono da sole il prezzo dell’abbonamento a Sky; dio Pep, provocato sull’arroganza, una delle principali qualità dei dominatori, non si nasconde per natura e ribatte nonostante stia vivendo il periodo peggiore della carriera.

Riflettevo: se anche Motta e Conceição potessero dire quello che pensano veramente ci divertiremmo non poco; Sergio, peraltro, qualche concessione al carattere fumantino (qui la passione per il sigaro non c’entra) ogni tanto la regala.

Da giovedì le cose per loro sono ulteriormente peggiorate. L’uscita della Roma dall’Europa League, oltretutto per mano di una spagnola (so per certo che Ranieri non ripeterebbe le stesse cose sul rosso a Hummels dopo che ha rivisto l’intervento del tedesco su uno schermo più grande di uno smartphone); l’eliminazione della Roma, dicevo, ha verosimilmente ridotto a illusione il quinto posto Champions. Le speranze residue sono affidate a Baroni, alla Lazio, che per riaprire il discorso dovrebbe comunque alzare il trofeo. Con Inter, Napoli e Atalanta virtualmente qualificate, resta un solo posto, traguardo che ad agosto era l’obiettivo minimo dichiarato da Juve e Milan, non certo dalla stessa Lazio, dal Bologna e dalla Fiorentina, club ancora in grado di puntare al bersaglio grosso.

Juve e Milan sono perciò a rischio fallimento stagionale: una delle due è destinata a piangere lacrime amare e non è da escludere che possano disperarsi entrambe.

Il clima di Torino e Milano non aiuta. Da qui a metà maggio, proprio per effetto dei risultati (negativi) ottenuti, tanto Motta quanto Conceição saranno sottoposti a fortissime pressioni supplementari sia interne, sia esterne.

Su quest’ultimo punto mi permetto un finalino: una settimana sì e una no, la lista dei possibili sostituti di Motta aumenta in modo esponenziale, talvolta comprendendo nomi assurdi. Ho letto che Thiago rischierebbe addirittura l’esonero se dovesse perdere a Firenze. Cosa che trovo addirittura scandalosa e tanto poco juventina.

La società al momento non si pronuncia, lui abbozza e le fantasie galoppano.

Diverso è il discorso che riguarda Conceição: ieri ha parlato di mancanza di rispetto nei suoi confronti. Sa bene però che i primi a non rispettare lo sconfitto sono i dirigenti della squadra per la quale lavora. Specie se si è accettato un contratto “a rischio” di appena sei mesi.


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